Gianni Agnelli, chi era: storia, amori, segreti, carriera dell’Avvocato

Il suo nome ha segnato la storia dell’Italia rinata dalle ceneri della Seconda guerra mondiale: ecco tutto quel che c’è da sapere su Gianni Agnelli.

Gianni Agnelli, alias l’Avvocato, è stato un imprenditore e politico italiano, principale azionista e amministratore al vertice della Fiat, nonché senatore a vita, ma soprattutto uno degli uomini più importanti del secolo scorso, assurto a simbolo dello stile e dell’intraprendenza tricolori, e che a distanza di quasi vent’anni dalla sua morta continua regolarmente a far parlare di sé. Conosciamolo più da vicino in tutte le sue sfaccettature.

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L’identikit di Gianni Agnelli

Giovanni Agnelli, detto Gianni, nacque a Torino il 12 marzo 1921, figlio di Edoardo Agnelli e di Virginia Bourbon del Monte dei Principi di San Faustino, nella casa di famiglia in corso Oporto (ora corso Matteotti). Era il secondogenito dei sette figli della coppia e gli fu dato il nome di suo nonno, il senatore Giovanni Agnelli.

Il padre Edoardo morì tragicamente in un incidente aereo nel 1935, quando Gianni aveva 14 anni (la madre morì invece nel novembre del 1945 anche la madre viene coinvolta in un incidente automobilistico nei pressi di Pisa). A Torino frequentò il Liceo classico Massimo d’Azeglio, dove conseguì la licenza liceale nel 1938. Quello stesso anno fece un viaggio negli Stati Uniti, dove visitò New York, Detroit e Los Angeles. Nel 1940 seguì il corso per ufficiale di complemento presso la Scuola di Applicazione di Cavalleria di Pinerolo, e con il grado di sottotenente fu inviato sul fronte russo. Nel gennaio 1942 fu spostato a Tripoli, quindi partecipò alla Campagna di Tunisia, dove fu insignito della Croce di guerra al valor militare il 14 febbraio 1943. Su richiesta del nonno viene rimpatriato il successivo 29 aprile, sbarcando in Sicilia.

Nel frattempo Gianni Agnelli era riuscito, tra una missione e l’altra, a conseguire la laurea in giurisprudenza presso l’università di Torino. Appena terminata la seconda guerra mondiale, a 25 anni, diventò presidente della RIV, società di produzione di cuscinetti a sfere fondata da Roberto Incerti e dal nonno nel 1906, e fu eletto sindaco di Villar Perosa, un paese ubicato poco dopo Pinerolo lungo la statale del Sestriere, residenza estiva della famiglia. Nel 1947 diventò presidente della Juventus, squadra cui resterà affezionato per tutta la vita. E cominciò a girare il mondo, frequentando i luoghi più mondani d’Europa e le persone più famose del jet-set internazionale: attrici, principi, magnati, uomini politici (uno su tutti: John Fitzgerald Kennedy).

Nel frattempo Gianni Agnelli intrecciò numerose relazioni sentimentali, tra cui quella, piuttosto burrascosa, con Pamela Digby (1920-1997), ex nuora di Winston Churchill. Tra le tante sue donne si ricordano anche Anita Ekberg, Dalila Di Lazzaro e Jacqueline Kennedy. Nel 1953, comunque, Gianni Agnelli sposò a Strasburgo, nel castello di Osthoffen, Marella Caracciolo dei Principi di Castagneto dalla quale ebbe due figli, Edoardo e Margherita. Fu allora che cominciò a dedicarsi seriamente agli affari di famiglia. Nel 1959 diventò presidente dell’Istituto Finanziario Industriale (IFI),  una delle casseforti che assieme all’IFIL controllava la Fiat. E nel 1963 assume la carica di di Amministratore Delegato della stessa Fiat nel 1963, condivisa con Gaudenzio Bono.

I primi anni sono di “rodaggio”, ma Gianni Agnelli non tardò a imprimere una direzione tutta personale all’azienda più importante d’Italia. Sulla base di uno studio commissionato a una società di consulenza americana, all’inizio del 1968 diede il via a una complessa opera di ridisegno del sistema aziendale, affidato soprattutto all’intervento del fratello Umberto Agnelli (classe 1934). Gianni Agnelli decise di disfarsi delle produzioni che richiedevano continui investimenti e la cui redditività era precaria e condizionata da scelte politiche. Il suo sogno era l’internazionalizzazione della Fiat. Sogno che riuscì a realizzare nel giro di una decina d’anni con le unità produttive presenti su 4 continenti: Europa – Italia (Fiat, Lancia, Autobianchi, Ferrari), Spagna (Seat), Yugoslavia (Zastava), Polonia (F.S.M.); Sud America – Brasile (Automoveis), Argentina (Concorde); Asia – Turchia (Tofas); Africa (piccole unità produttive in Egitto e Sud Africa).

Passando per le storiche contrapposizioni con i sindacati, tra successi e fallimenti, ascese e cadute, agli inizio degli anni 2000 Gianni Agnelli, convinto che la Fiat non ce la farà da sola ad affrontare la sfida del mercato mondiale, apre agli americani della General Motors (GM). L’accordo con il colosso a stelle e strisce si rompe cinque anni dopo, in uno scenario economico  molto più complesso e delicato. La crisi economica del settore auto colpisce il gruppo Fiat quando l’Avvocato già lotta contro un tumore e può partecipare solo in maniera limitata alla gestione dell’azienda. Il 24 gennaio 2003 Gianni Agnelli muore a 81 anni nella sua storica residenza collinare Villa Frescòt (al confine con Pecetto Torinese) per carcinoma della prostata, ed è sepolto nella monumentale cappella di famiglia presso il piccolo cimitero di Villar Perosa. Ma basta aprire un giornale a caso per accorgersi che non è stato affatto dimenticato.

EDS

 

 

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