Antonio Logli in carcere, che fine ha fatto il corpo di Roberta Ragusa?

dove il corpo di Roberta RagusaAntonio Logli è stato portato in carcere dopo la conferma della condanna per l’omicidio di Roberta Ragusa, ma che fine ha fatto il corpo della donna?

Ieri la Corte di Cassazione si è espressa in maniera definitiva sul caso Roberta Ragusa confermando la condanna ai danni di Antonio Logli, che viene ritenuto colpevole della morte e della distruzione del cadavere della moglie scomparsa nel gennaio del 2012. I legali della difesa avevano puntato sull’incoerenza di alcuni orari con la ricostruzione dell’accaduto dell’accusa e sull’inaffidabilità di alcuni testimoni per cercare di ottenere un annullamento delle condanne precedenti.

Antonio Logli, infatti, era stato condannato a 20 anni di carcere sia in primo grado che in secondo grado con le medesime accuse. Fino ad ora gli era stato permesso di rimanere in casa con l’obbligo di firma e con il divieto di lasciare la residenza di Pisa, dopo la sentenza della Corte Suprema, invece, è stato trasportato al carcere di Livorno dove dovrà scontare 20 anni di reclusione.

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Antonio Logli condannato: dov’è il cadavere di Roberta Ragusa?

A livello giuridico il caso è stato risolto con la condanna di Logli, sentenza che ha fatto esultare la famiglia di Roberta Ragusa: “Finalmente si smetterà di dire che mia cugina era in giro a divertirsi. Mia cugina è morta, lo ha detto anche la Cassazione. Giustizia è fatta”, ha infatti commentato in preda alla commozione Maria Ragusa. L’imputato, però, continua a sostenere la propria innocenza e rimane un mistero l’ubicazione del corpo della donna scomparsa. In questi 7 anni di indagini e processi, infatti, non è mai stata trovata una traccia che potesse portare al ritrovamento dei resti di Roberta Ragusa: il corpo è stato cercato in questi anni nelle tenute Logli, all’Isola d’Elba, al cimitero di Gello, dove si pensa che possa essere stato bruciato, e nel pozzo della tenuta Malenotti. Si penso di essere giunti ad una soluzione quando nelle grotte delle fate sui monti pisani erano state trovate delle ossa, ma dalle analisi non sono risultate corrispondenti con il dna di Roberta.

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