Scopriamo chi è Luca Palamara: ex consigliere del Csm indagato per corruzzione nell’indagine sulle nomine truccate a Perugia e Roma.
Ad inizio giugno il Consiglio Superiore della Magistratura è stato investito da uno scandalo di grosse proporzioni. In seguito ad un’indagine sono venute fuori delle possibili irregolarità sul meccanismo di nomine dei magistrati. Dalle intercettazioni degli inquirenti, infatti, sono emersi tentativi di corruzione e favoritismi a favore di un candidato piuttosto che un altro. L’indagine è partita dalle nomine per la procura di Roma, dove per i ruoli della magistratura lobbisti, politici e magistrati avrebbero cercato di influenzare la votazione del Csm (centrale nell’elezione di magistrati a ruoli di prestigio).
Tra gli indagati di spicco ci sono l’ex consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura e presidente della Associazione Nazionale Magistrati, Luca Palamara, l’ex ministro per lo Sport Luca Lotti e l’ex sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri. Palamara è stato accusato di corruzione, secondo gli inquirenti avrebbe ricevuto 40 mila euro per favorire la nomina di Giancarlo Longo (nomina successivamente bloccata da Mattarella) ma anche altri favori personali per altre nomine: tra questi un anello di 2 mila euro per un’amica, soggiorni in località turistiche e favori per familiari e amici. In seguito alle accuse Palamara si è dimesso dal ruolo di presidente dell’Anm.
Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI
Nuove intercettazioni sullo scandalo nomine
In queste ore, sul quotidiano online ‘Open‘, sono uscite nuovi aggiornamenti sull’indagine della Procura di Perugia. Pare infatti che ad essere coinvolto nello scandalo nomine ci possa essere anche Riccardo Fuzio, procuratore generale della Cassazione e amico di Luca Palamara. In base a nuove intercettazioni pare che questo avvisi l’amico delle prove in mano alla procura di Perugia, il regalo dell’imprenditore alla sua amica ed un viaggio a Dubai. Sempre dalle intercettazioni, sembra che i due parlino di come influenzare i voti per le nomine del procuratore capo di Perugia e di Roma.
