Bambino segregato: “Picchiato e senza cibo da famiglia insospettabile”

bambino segregato
I carabinieri scoprono per caso la prigionia di un bambino segregato – FOTO: viagginews.com

Una coppia benestante e molto rispettata teneva il proprio bambino segregato in maniera orribile. I carabinieri scoprono tutto per caso.

È stato finalmente liberato un bambino segregato in un tugurio dai suoi genitori. Il piccolo veniva regolarmente pestato, spesse volte con l’ausilio di un tubo, e gli venivano negati qualsiasi diritto ed anche le più elementari precauzioni a livello igienico e sanitario. Questa triste storia arriva dalla Sardegna, dove si apprende che il ragazzino veniva alimentato con un pasto al giorno soltanto, ed aveva un bidone di plastica per espletare i propri bisogni. Ha destato profonda commozione quel che avrebbe detto lui stesso ai carabinieri arrivati a liberarlo. “Vivo in questo modo da molto tempo, ma tutto sommato sto bene”. E pensare che di questo povero bambino segregato ci si è accorti per puro caso. Il piccolo era stato chiuso in casa dalla madre e dal padre, e lui aveva tentato di mettersi in contatto con una parente, attraverso un vecchio modello di telefono cellulare. Da qui è partita una chiamata al 113, con il carabiniere alla cornetta dalla centrale operativa di Olbia che subito aveva compreso come qualcosa non stesse andando per il verso giusto.

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Bambino segregato, la scoperta avvenuta per una casualità

Il ragazzino avrebbe detto di trovarsi da solo in casa, con i genitori assenti perché andati ad una festa. Nel cellulare non era presente alcuna scheda ed era possibile soltanto chiamare ai numeri di emergenza. Su questa assurda, orribile vicenda, si è espresso Alberto Cicognani, tenente colonnello dei carabinieri. Le sue parole sono state riportate da dagospia. “La camera del ragazzino era come una prigione, senza un letto e nemmeno una branda. La porta era sigillata e priva di maniglia, così come le finestre. Non c’era verso che potesse uscire e scappare”. E tutto questo era nascosto in una bella ed elegante villetta che sorge nella zona periferica di Arzachena, in prossimità della Costa Smeralda. I genitori del bambino si trovavano ad un party a Porto Rotondo, ma in poco tempo sono stati individuati ed arrestati. In paese li conoscono come persone rispettabilissime oltre che benestanti.

Arrestati i genitori: erano due insospettabili

Il ragazzino avrebbe raccontato con precisione tutte le volte che era stato picchiato, parlando anche di un tubo di plastica nascosto sotto al divano. Cosa effettivamente riscontrata dai militari. Per i due evidenti colpevoli le accuse sono di maltrattamenti in famiglia e di sequestro di persona, con altre aggravanti relative alla parentela stretta ed alla minore età della vittima. “Non conosciamo i motivi di questo accanimento”, fa sapere il colonnello, “ma in tanti anni che faccio questo lavoro non mi era mai capitato di trovarmi davanti ad una brutta storia come quella in questione. Siamo molto felici di aver il piccolo dall’orrendo incubo in cui era intrappolato”. Resta da chiedersi come mai i familiari ed i conoscenti del bambino non si siano mai accorti di nulla oppure per quale motivo, se consapevoli, non abbiano mai sporto denuncia.

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