Ponte Morandi, il filmato mai visto fino ad oggi del crollo – VIDEO

Ponte Morandi crollo
Crollo del Ponte Morandi, diffuso un video inedito – FOTO: screenshot

È stato diffuso un video che mostra i fatali secondi del crollo del Ponte Morandi, con una inquadratura più nitida e vicina. Le immagini sono agghiaccianti.

Ciò che restava del Ponte Morandi è stato abbattuto lo scorso 28 giugno, mediante l’utilizzo di cariche esplosive sapientemente piazzate e che non hanno comportato alcun effetto imprevisto. Ma in merito a quello che era il Viadotto Polcevera – la denominazione ufficiale della struttura – il cui crollo avvenuto il 14 agosto del 2018 provocò 43 morti, emerge ora un altro filmato relativo a quel drammatico evento. Il video in questione è stato realizzato da una telecamera di sicurezza installata all’interno del perimetro dello stabilimento della Ferrometal, un’azienda di stanza nei dintorni del ponte. La clip è stato acquisito dalla Guardia di Finanza di Genova. Finora non era mai stata diffusa. Si tratta presumibilmente della ripresa video più chiara e nitida prodotta ad oggi. E questo filmato è stato anche depositato dalla Procura di Genova agli atti in merito al secondo incidente probatorio, incentrato sulle cause del crollo del Ponte Morandi.

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Ponte Morandi, le cause del crollo

Si vede nel dettaglio la pila 9 del ponte, proprio quella crollata. Queste immagini sono state sottoposte a scrupolosa analisi da parte delle forze dell’ordine e degli esperti, che ne hanno visionato al rallentatore ogni frame. E quanto osservato sembra avvalorare la tesi secondo la quale sia venuto meno un punto nevralgico di convergenza strutturale del ponte. Si tratta di un tirante, rotto il quale è accaduto il disastro. Quel giorno pioveva in maniera copiosa e soffiavano forti raffiche di vento. Anche queste condizioni meteorologiche avverse potrebbero aver concorso nello sciagurato epilogo. Le perizie su quel che è successo sono ancora in corso, e si sarebbe fatto riferimento comunque principalmente allo stato di deperimento avanzato dei cavi interni. I quali erano difficili da controllare perché del tutto ricoperti di cemento.

Ad oggi figurano ben 70 indagati

Tale aspetto era stato rimarcato proprio all’architetto Riccardo Morandi negli anni ’80. Il progettista della struttura aveva parlato a suo tempo del rischio di deterioramento dei cavi. E nel 1993 solo quelli di uno dei tre piloni con stralli vennero ristrutturati. Si apprende che Autostrade per l’Italia, gestore privato del ponte, mise a disposizione 20 milioni di euro per sistemare i tiranti del pilone 9 nel 2015. I lavori però furono rinviati, e nel frattempo è avvenuta la sciagura. Attualmente ci sono 70 persone indagate con l’accusa di omicidio colposo plurimo, disastro ed attentato alla sicurezza dei trasporti. Tra questi figura anche Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia ed attualmente ad di ‘Atlantia’, una holding. Non solo: per sei persone, tecnici e funzionari di Autostrade per l’Italia, viene contestato anche il reato di falso per aver mentito sul reale stato del viadotto.

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