Sea Watch: Carola Rackete arrestata, migranti sbarcati

Sea Watch 3, il racconto della lunga notte della nave: la comandante Carola Rackete arrestata con accuse gravissime, migranti sbarcati.

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Carola Rackete (screenshot video)

Epilogo della vicenda che riguarda la nave Sea Watch 3: nella notte, poco prima delle 2, l’imbarcazione ha attraccato a Lampedusa e i migranti sono sbarcati. Si pone così fine a una vicenda andata avanti per due settimane, sebbene gli strascichi e le polemiche sicuramente si protrarranno a lungo. La comandante dell’imbarcazione, Carola Rackete, accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di aver violato il codice della navigazione, è finita in manette.

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La lunga notte della Sea Watch 3

La giovane comandante dell’imbarcazione potrebbe essere trasferita in carcere e processata per direttissima. Stando a quanto si apprende, le accuse nei suoi confronti sono molto gravi, avrebbe violato l’Articolo 1100 del codice della navigazione: resistenza o violenza contro nave da guerra, che prevede una pena dai tre a 10 anni di reclusione. Nel tentativo di attraccare, in particolare, sembra che abbia messo a repentaglio alcuni uomini della Guardia di Finanza. Infatti, una motovedetta della guardia di finanza ha tentato infatti più volte di impedire l’ormeggio e ha rischiato di restare incastrata contro la banchina. Per puro caso e grazie alla prontezza di riflessi del pilota si è evitato il dramma, stando ai resoconti.

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha parlato senza mezzi termini di “comportamento criminale che ha messo a rischio la vita dei militari della Gdf”, lanciando nuove accuse ai parlamentari a bordo. “Ha fatto tutto questo con dei parlamentari a bordo tra cui l’ex ministro dei trasporti: incredibile”, le sue parole. Nelle ore precedenti allo sbarco, Carola Rackete aveva ‘sfidato‘ il vicepremier, sottolineando che avrebbe prima pensato alle persone a bordo della nave, sia membri dell’equipaggio che ovviamente i migranti: “Salvini si metta in fila“, aveva sottolineato. Lo sbarco delle persone a bordo della nave Sea Watch 3 è stato preceduto da un lungo abbraccio tra volontari e migranti a bordo. Intanto, la portavoce di Sea Watch, Giorgia Linardi, ha contrattaccato alle accuse rivolte: “Non avevamo scelta. Alla comandante non è stata data alcuna soluzione di fronte a uno stato di necessità dichiarato trentasei ore fa e quindi era sua responsabilità portare queste persone in salvo. La violazione è stata non del comandante, ma delle autorità che non hanno assistito la nave per sedici giorni”. Lo scontro intanto coinvolge non solo la politica nazionale, ma anche quella locale: sul molo di Lampedusa, nella notte, si è assistito alla lite tra l’ex vicesindaco Angela Maraventano e l’ex sindaco Giusi Nicolini, da sempre su posizioni divergenti in materia di accoglienza.

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