Amnesty International sostiene Carola Rackete: “Ha difeso la vita dei migranti”

Carola Rackete, Amnesty International
(Getty Images)

Amnesty International ha pubblicato un comunicato sulla questione Sea Watch ed ha espresso il proprio sostegno per la capitana Carola Rackete.

Il braccio di ferro tra la Sea Watch 3 ed il governo si concluso con la decisione del capitano della nave, Carola Rackete, di violare l’alt della Guardia di Finanza. La donna ha ritenuto necessario rompere la fase di stallo per permettere ai 42 naufraghi a bordo di ricevere le cure ed il nutrimento necessari, portandoli nel porto sicuro di Lampedusa. L’azione di forza della Rackete ha provocato una serie di reazioni a catena: la donna è stata indagata per immigrazione clandestina. Oggi i migranti sono stati fatti sbarcare nell’isola siciliana ed il capitano della Sea Watch è stata arrestata.

Sulla conclusione della vicenda si è espressa la sezione italiana di Amnesty International con un comunicato stampa in cui esprime il proprio sollievo: “Amnesty International Italia accoglie con sollievo la notizia che lo sbarco della Sea Watch 3 si sia concluso e che le 42 persone migranti soccorse abbiano potuto raggiungere finalmente un porto sicuro a Lampedusa”.

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Amnesty International, Carola Rackete: “Ha difeso i migranti”

Sulla decisione della capitana della Sea Watch 3, l’associazione scrive: “Sosteniamo la decisione presa dalla Capitana Carola Rackete di anteporre la vita e la sicurezza delle persone salvate, come previsto da più fonti di diritto internazionale ratificate dall’Italia, al divieto di attracco imposto dal nostro Governo. Seguiremo direttamente la vicenda processuale che la vede coinvolta, considerando Carola Rackete per questo suo gesto una difensora dei diritti umani, e agiremo di conseguenza in sua difesa”.

Infine viene espressa preoccupazione per la linea politica tenuta dal governo sulla questione migranti: “Siamo preoccupati per il perseverare dell’atteggiamento del Governo italiano che, senza soluzione di continuità e a prescindere dal colore politico, attua dal 2017 una sistematica criminalizzazione dell’operato della società civile, senza attuare alcun serio tentativo, a livello europeo, di creazione di canali legali per la migrazione né di assumendosi, insieme con l’Unione Europea, la responsabilità di garantire un sistema di soccorso efficace”.

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