Violenza su minore, zero giorni di carcere al mostro, la vittima 15enne: “Mi ride in faccia”

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Un grave caso di violenza su minore ed abusi reiterati si chiude con una condanna assurda – FOTO: viagginews.com

Una gravissima situazione di violenza su minore reiterata nel tempo si chiude con una condanna lievissima nei confronti del mostro. Lo sfogo di una 15enne.

Una bruttissima faccenda di violenza su minore viene da Sassari e vede come vittima una ragazzina di 15 anni. L’adolescente ha parlato dell’incubo che ha dovuto subire da un uomo che chiamava ‘zio’. “Adesso mi ride in faccia”. La giovanissima racconta che tutto cominciò quando scoprì di essere affetta da fibrosi cistica. “Avvenne quando ero in prima media, a causa di questo venni bocciata per le troppe assenze. Questa persona era un amico di famiglia, il quale mostrava sempre tanto affetto nei mie confronti. Ad un certo punto desideravo che fosse lui mio padre, perché per me c’era sempre e potevo confidarmi di tutto con lui. Invece il mio vero papà stava sempre fuori per lavoro”. Poi però, a 13 anni, arriva la presa di coscienza su certe attenzioni particolari. “Le carezze diventavano sempre più frequenti e fastidiose. Mi dava dei bacini, ed a me sembrava normale come cosa, non avendo altri parametri di riferimento. Poi aveva iniziato a palparmi al seno ed all’inguine, e desiderava chiudersi in camera con me quando andavo a casa sua. Anche se c’era sua moglie”, rivela la giovane al quotidiano ‘La Nuova Sardegna’  ed al ‘Corriere della Sera’.

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Violenza su minore, la 15enne: “Quel mostro era geloso di me”

“Quell’uomo mi mandava messaggi di continuo, anche per notti intere. Si mostrava geloso nei confronti dei miei compagni di classe maschi. Mi diceva di non fidarmi se qualcuno manifestava interesse nei miei confronti. ‘Quelli vogliono una cosa sola’, andava dicendo”. La madre della 15enne alla fine ha scoperto tutto, consultando i messaggi sul telefono della figli. “Lui diceva di cancellare subito quei messaggi. Poi una volta venne a casa mia, con la scusa di voler prendere un caffè e sapendo che la mia famiglia era al mare. Gli risposi che dovevo fare la doccia. Lui si presentò lo stesso, ma trovò mio fratello e la sua fidanzata. E volle comunque salire al piano di sopra dove io mi stavo lavando. La ragazza di mio fratello gli disse che questa cosa non era normale”. Quest’uomo ha 51 anni, ed alla fine è stato denunciato per violenza su minore. Per queste accuse di violenza su minore l’imputato ha chiesto ed ottenuto il patteggiamento.

Da 7 anni e mezzo a pochi mesi, e senza restrizioni

Così la sua condanna a 7 anni e 6 mesi è stata ridotta ad appena due anni e mezzo, con la riduzione di due terzi perché nelle motivazioni del giudice tutto quanto accaduto è stato ritenuto “di lieve entità”. Tra questa decisione scioccante ed il patteggiamento, il 12 giugno scorso alla fine la pena è stata ridotta di ben due terzi, scendendo in maniera ulteriore ad appena 20 mesi con la sospensione condizionale. Tradotto in parole povere: zero giorni di carcere per questo individuo e niente misure restrittive di alcun tipo. Se lo vorrà, potrà avvicinarsi anche a mezzo metro da questa povera ragazza. La cui mamma però ha fatto sapere di volersi rivolgere alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha sede a Strasburgo, nonostante l’avvocato di famiglia si sia mostrato scettico. E questo perché, a suo dire “impugnare una sentenza chiusa col patteggiamento può essere oggetto di ricorso soltanto se si presentano vizi di legittimità”.

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