Ragazza uccisa, Lamborghini con targa ‘Psyco’ la travolge sul marciapiede – FOTO

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Sophia, la ragazza uccisa nell’incidente – FOTO: Facebook

Un bolide lanciato a tutto gas in pieno centro abitato travolge due giovanissime: una ragazza uccisa, il bolide era targato ‘Psyco’.

C’è stata una ragazza uccisa in seguito ad un gravissimo incidente sulla strada. Il fatto è successo ad Adelaide, in Australia, dove la povera Sophia Naismith, 15 anni, è rimasta uccisa sul colpo dopo che una Lamborghini Huracan lanciata a folle velocità ha travolto lei ed una sua amica. Quest’ultima è stata ricoverata d’urgenza in ospedale. Il dramma si è consumato in pieno centro cittadino, all’esterno di un ristorante cinese. La Lamborghini Huracan è finita sul marciapiede finendo con l’uccidere Sophia e ferire gravemente l’altra ragazza che si trovava in sua compagnia. Il bolide riportava la targa ‘PSYKO’, un dettaglio che la dice tutta sull’uomo alla guida. Si tratta di un individuo che sui suoi canali social mostrava spesso prodezze compiute alla guida di potenti auto sportive. In un video si era fatto inquadrare mentre affermava di essere “fuori di testa”. I suoi account sono stati rimossi dopo questo incidente. Nello specifico si è venuti a sapere che il folle ha 37 anni. Chiara la dinamica di quanto accaduto. L’irresponsabile stava correndo in pieno centro abitato quando ha perso il controllo del suo bolide ad alta velocità.

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Ragazza uccisa, Lamborghini la travolge a folle velocità

La folle corsa è terminata sul marciapiede e contro l’ingresso del ristorante, dove purtroppo si trovavano la ragazza uccisa e l’altra adolescente. Ora nei confronti di questa persona è stata formulata l’accusa di guida pericolosa, oltre a quella di lesioni derivanti sempre da guida spericolata. Un altro grave incidente è avvenuto dalle nostre parti. In provincia di Padova un uomo è stato travolto dall’auto che lo seguiva, con alla guida una donna. Lui si era fermato in prossimità delle strisce pedonali per consentire ad un anziano di attraversare la strada. Si ritiene che la donna, oltre a procedere a più del dovuto rispetto al limite massimo di velocità stabilito di 50 km orari in centro abitato, fosse anche distratta dall’uso del telefonino al volante o da qualche altro fattore.

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