Gian Piero Gasperini, bordate sul calcio femminile: “Tecnicamente molto indietro”

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(MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images)

Gian Piero Gasperini, bordate sul calcio femminile da parte dell’allenatore dell’Atalanta: “Tecnicamente molto indietro”. 

Intervenuto a Radio Anch’io, la trasmissione mattutina di Radio Rai 1, il tecnico che ha portato l’Atalanta in Champions League ha risposto anche ad una domanda sul calcio femminile, un tema di cui si parla moltissimo in questo momento in cui ci sono i Mondiali e la nostra nazionale si è qualificata brillantemente per gli ottavi di finale. Le parole di Gasperini, seppur positive inizialmente, non mancheranno di scatenare polemiche dato che alla fine rimarcano una differenza netta col calcio maschile: “Un movimento che sta diventando molto seguito. Fa piacere. Nell’aspetto femminile non aveva trovato ancora una sua collocazione. Adesso, invece, c’è stata una svolta. Credo siamo molto bello anche se tecnicamente siamo ancora molto indietro”. L’allenatore dà voce a quella corrente di pensiero che vede ancora troppe differenze col calcio maschile e che invoca per esempio per il calcio femmminile un campo dalle dimensione leggermente ridotte e magari anche delle porta un po’ più piccole. Tutte proposte bocciate molto fortemente pochi giorni fa anche dal nostro c.t. Milena Bertolini.

Gasperini e l’Atalanta in Champions League

Gasperini ha poi parlato della sua squadra e dell’allettante prospettiva di giocare in Champions League: “La Champions è stata davvero un sogno. Un traguardo che la società non aveva mai raggiunto. Pensiamo a questa stagione che verrà. Muriel? Voluto da tutti, non solo da me. Dalla società e dall’ambiente. Muriel è un calciatore che ha sempre fatto tanti gol, anche contro di noi l’anno scorso. Lo volevamo fortemente e la società è stata bravissima. Un grande colpo. Quali squadre vogliamo incontrare nel girone? Le migliori. Abbiamo questa voglia. Se dovessi scegliere vorrei andare a Madrid contro il Real Madrid, perché ha uno stadio storico. E poi in Inghilterra. Le nostre chance non sono altissime, e allora meglio andare a giocare con le migliori”.

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