Spread oggi giovedì 20 giugno: andamento in tempo reale

Spread oggi 20 giugno
Borsa (iStock)

Seguiamo l’andamento dello spread oggi giovedì 20 giugno: ecco qual è il valore del differenziale tra Btp e Bund in tempo reale.

Anche nella giornata di ieri lo spread tra Btp e Bund ha fatto segnalare un ribasso: a metà seduta il valore del differenziale era addirittura sceso a quota 234 punti, salvo poi risalire fino ai 242 (valore simile a quello di apertura delle borse). Come spiegato nei giorni precedenti questo andamento positivo è dovuto principalmente al taglio dell’inflazione rispetto alle previsioni ed al conseguente andamento positivo delle borse occidentali, trascinate da quella di Wall Street.

Il timore che il valore dello spread (ecco come funziona) si innalzi nuovamente è sempre presente e secondo gli analisti una risalita potrebbe avvenire già nel mese di luglio, quando i Paesi membri dell’Unione Europea saranno chiamati a votare l’attuazione della procedura d’infrazione ai danni dell’Italia. Lo spettro di tale misura è dovuto al giudizio della Commissione Europea che ha giudicato il nostro Paese incapace di abbassare il tasso del debito pubblico, al momento superiore a quello di crescita economica.

Ecco un grafico live attraverso il quale potete seguire in tempo reale l’andamento dello spread (Borse.it)

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Spread, i timori di Ignazio Visco

Nonostante l’andamento positivo delle ultime due settimane, confermato anche oggi (lo spread è sempre a quota 242), il valore dello spread tra Btp e Bund è ancora molto alto, il secondo più altro tra tutti i Paesi dell’Europa. A spiegare il perché di tale andamento è stato il presidente della Banca d’Italia Ignazio Visco che, intervistato da ‘Adn Kronos‘, ha dichiarato: “Lo spread che abbiamo è ridicolo e riflette la paura che il nostro debito non sia ripagato o sia pagato meno dei prezzi a cui è stato fatto o con un’altra moneta”, spiega aggiungendo inoltre: “E’ cioè un’altra moneta diversa dall’euro, e quindi si esca dall’euro, alcuni lo dicono e ci credono. E’ una sciocchezza che rende molto difficile aggiustare i conti pubblici e quindi fare investimenti necessari per fare infrastrutture”.

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