Giardini dei bambini, la modernità del vecchio metodo pedagogico


Giardini dei bambini, la modernità del vecchio metodo pedagogico. Sembrerebbe oggi estremamente attuale il metodo della seconda metà dell’800 introdotto dal pedagogo tedesco Froebel.

Fu il pedagogo tedesco Froebel ad introdurre per primo questo metodo nella pedagogia della seconda metà dell’800. Precisamente era il 1869 quando il primo Giardino dei bambini venne introdotto nella città di Venezia. Sono anni quelli in cui nasce Maria Montessori, a cui si deve il metodo definito negli anni seguenti e nei quali la pedagogia sviluppa delle teorie che sembrano trovare un riscontro positivo nella nostra attualità, così tanti anni dopo la loro prima introduzione.

Giardini dei bambini: perché il metodo introdotto nell’800 è oggi così attuale

La teoria dei Giardini dei bambini si basa sull’introduzione nelle scuole di un luogo nel quale il bambino, dedicandosi alla cura della natura, possa maturare delle responsabilità e sviluppare il proprio potere creativo, comprendere i tempi di attesa nel vedere la maturazione di ogni cosa, frutto di un processo di cura e condotto attraverso la semina, l’innaffiamento e ogni attività funzionale allo sviluppo della natura e conseguentemente a quello del bambino.
Questo non vuol dire escludere un accesso alla rete e ai social, con i quali è auspicabile un rapporto razionale e consapevole, che non permetta a questi meccanismi di invadere la vita educativa dei bambini generando assuefazione e determinando l’esclusione dalle dinamiche fisiche di socializzazione e interazione. A volte inoltre la rete può allontanare i bambini dalla vita reale perché la velocità a cui viaggia è diversa dai tempi di maturazione e crescita che invece sono protagonisti nei Giardini dei bambini e del mondo reale del quale il bimbo sarebbe invece insoddisfatto entrando in contatto dapprima con il ritmo della rete. Le attività proprie dei Giardini dei bambini rafforzerebbero quindi in quest’ottica il rapporto con l’io interiore, spiegando la relazione con la pazienza, la fatica, l’attesa, ma anche con le frustrazioni e le responsabilità, nel perseguimento degli obiettivi predisposti.

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