Realiti, insulti a Falcone da cantante 19enne e dal nipote del boss

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Insulti al Falcone su Rai 2, autore un 19enne cantante – FOTO: screenshot

Durante la trasmissione di Enrico Lucci ‘Realiti’ un giovanissimo cantante ha rivolto insulti a Falcone e Borsellino, spalleggiato dal nipote di un boss ergastolano.

Fabrizio Salini, ad della Rai, ha pubblicato una nota ufficiale in cui si scusa per gli insulti rivolti al compianto Giovanni Falcone, il magistrato ucciso dalla mafia nel maggio del 1992 in un attentato e considerato a giusta ragione un eroe per la sua lotta alla malavita. Purtroppo però non tutti la pensano così. E nel corso della puntata di mercoledì scorso di ‘Realiti’, trasmissione di Rai 2 condotta da Enrico Lucci, un cantante neomelodico di Catania ha rivolti insulti a Falcone ed anche al collega Paolo Borsellino, pure lui ammazzato in un vile attentato di mafia. Salini si è scusato definendo il tutto inaccettabile e ha annunciato anche l’avvio di una indagine interna. Anche il giornalista Paolo Borrometi, attualmente sotto scorta, ha posto grande attenzione su questo spiacevole episodio. “Vedere insultare in un programma Rai Falcone e Borsellino o sentire inneggiare ai clan che vorrebbero realizzare attentati mi lascia esterrefatto”, ha scritto sulla sua pagina Facebook Borrometi.

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Insulti a Falcone, l’autore è un giovane cantante alquanto noto

Ad insultare Giovanni Falcone è stato il 19enne Leonardo Zappalà, noto come Scarface, assieme a ‘Tritolo’, Niko Pandetta. Quest’ultimo – non presente in studio – è nipote del boss mafioso Turi Cappello, attualmente in carcere all’ergastolo. Ed in un collegamento video con la trasmissione ha svelato di aver finanziato il suo primo cd con i proventi di una rapina compiuta da lui stesso. Tra Lucci ed i suoi ospiti era nata una diatriba, con il conduttore che aveva definito la mafia “il male” ed aveva invitato entrambi a “studiare la storia degli eroi siciliani”, mandando in sovrimpressione sul maxischermo in studio una foto di entrambi i giudici. L’evidentemente poco informato Zappalà ha commentato così: “Chi fa la loro professione è consapevole delle conseguenze. Come ci piace il dolce deve piacerci anche l’amaro”. Diverse figure della Televisione di Stato e della stampa italiana hanno preso le distanze dal becero comportamento degli ospiti di Lucci, parlando di “offese ingiustificabili, alla luce di ciò si richiede un controllo più efficace su quelli che sono i personaggi che vengono chiamati a presenziare all’interno delle varie trasmissioni Rai oltre che dei loro contenuti”.

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Lucci prende le distanze: “Un ragazzetto confuso”

Pandetta ha definito il suo zio mafioso come un punto di riferimento della sua vita, e nel collegamento video che lo ha visto protagonista ha minacciato Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale della Campania. Lo ha fatto mostrando una pistola (che poi ha dichiarato essere un giocattolo) e parlando del boss Turi Cappello come di una persona “onoratissima che ha fatto il carcere duro per 28 anni da innocente. Borrometi ha a sua volta protestato contro la presenza di “personaggetti simili in programmi della Tv di Stato”. Anche il conduttore Enrico Lucci all’Ansa ha preso la parola su quanto accaduto, sottolineando di non essere tra gli autori di ‘Realiti’ e di non aver comunque invitato “Riina o Provenzano, ma semplicemente un ragazzetto confuso con dei punti di riferimento orribili. Gli ho fatto dire che non è un mafioso, anche se segue degli idoli sbagliati. Ma la figura di questo 19enne cantante neomelodico è molto interessante da seguire perché ha un seguito non indifferente”.

Il programma è stato spostato in seconda serata

“Ho provato a fargli capire – prosegue Lucci – quale sia la differenza tra il bene ed il male ed a studiare in proposito. Questo giovane ancora non capisce bene la potenza dei messaggi che veicola. E spero che da oggi possa comprendere il tutto, visto che rappresenta un mito per molti adolescenti”. Ma a causa di tutte queste polemiche il programma di Lucci è stato posto ora in seconda serata nel palinsesto. Intanto Maria Falcone, sorella di Giovanni, ha comunicato che la Fondazione che porta il nome del fratello “ha molto apprezzato la sensibilità mostrata dalla Rai in merito a quanto successo. E porta sollievo il fatto che moltissimi italiani abbiano provato sdegno di fronte a tanta ignoranza e superficialità da parte delle scelleratezze mostrate da un giovane che ha mostrato di non sapere ciò di cui ha parlato. Non deve dimenticare – o dovrebbe conoscere – che Falcone, Borsellino e molti altri hanno pagato con la loro vita il fatto di difendere la Sicilia.

 

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