Imane Fadil, lo strazio della sorella: “Si sentiva minacciata”

La sorella di Imane Fadil rivela alcune inquietanti verità sulla giovane coinvolta nel caso Berlusconi e morta in circostanza ancora tutte da chiarire. 

“Qualcuno la ha minacciata, questo sì. E poi le continuavano ad offrirle dei soldi per non parlare più, sono successe tantissime cose”. Le dichiarazioni della sorella di Imane Fadil, intervenuta a Non è L’Arena, richiamano l’attenzione su un caso che grida verità. “Aveva le sue ragioni per aver paura, ha cambiato avvocati non so quante volte – ha spiegato l’ospite di Massimo Giletti -. Anche con gli avvocati non si trovava bene: lei cercava la verità ma qualcuno le diceva prendi ‘sti soldi e lascia stare. Non è giusto, non è giusto, la gente deve sapere la verità, mi diceva lei”.

Intanto le indagini vanno avanti. Al vaglio degli inquirenti ci sono i risultati dell’autopsia che, al momento, non sarebbero completi. E stando agli esami effettuati dai medici, sarebbero stati ritrovati metalli pesanti nel sangue. “È una storia triste, ha sofferto tantissimo mia sorella” ha chiosato la parente di Imane Fadil. La ragazza morta a 34 anni per sospetto avvelenamento lo scorso 1 marzo, dopo un mese di agonia all’ospedale Humanitas di Milano, avrebbe partecipato a otto serate ad Arcore, invitata da Lele Mora ed Emilio Fede, e per tale motivo era stata chiamata a testimoniare al processo Ruby ter come testimone chiave contro Silvio Berlusconi. Fu proprio lei a smentire la versione ufficiale di serate scandite con “cene eleganti”, rivelando invece di “palpeggiamenti, spogliarelli e travestimenti bizzarri” durante le famose feste a base di bunga-bunga.

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Il commento del legale di Berlusconi

Intanto il legale di Berlusconi, Federico Cecconi, al termine dell’udienza di un filone del caso Ruby ter ha chiarito che “dal punto di vista tecnico-processuale” la morte di Imane Fadil “nuoce alla difesa di Berlusconi perché le sue dichiarazioni entrano nel processo direttamente e così noi non possiamo procedere con il contro-esame“. “Quando muore una persona, la massima forma di dolore non è un’espressione retorica – ha aggiunto -. Sulla misteriosa morte “non voglio esprimere opinioni”.

La giovane modella aveva riferito di gonfiori e dolori al ventre. “Dalla cartella clinica non emerge nessuna malattia specifica”, ha precisato il procuratore capo di Milano Francesco Greco spiegando che la modella di origini marocchine aveva “telefonato ad alcune persone, il fratello e l’avvocato, sostenendo di essere stata avvelenata. Stiamo sentendo i testimoni, verranno sentiti anche i medici dell’Humanitas, e abbiamo disposto l’acquisizione dei suoi oggetti personali”. La speranza è che si arrivi al più presto alla verità.

EDS

 

 

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