A distanza di anni dalla conclusione del caso e dalla condanna di Sabrina Misseri, è emerso un dettaglio atroce dall’autopsia sul corpo di Sarah Scazzi.
Il delitto di Avetrana è uno di quelli che negli ultimi anni ha scosso maggiormente l’opinione pubblica. Dietro l’omicidio della 15enne Sarah Scazzi è emersa una storia di violenza legata ad invidia e gelosia da parte di una ragazza, la cugina Sabrina, che per l’adolescente era un punto di riferimento, un’amica. A rendere ancora più controverso il caso c’è stata la posizione di Michele Misseri, lo zio della ragazza. L’uomo si è infatti addossato la colpa dell’omicidio, probabilmente per proteggere la figlia dalle conseguenze del suo folle gesto, ma alla fine ha ceduto ed ha detto la verità. Nel corso del processo si è giunti alla condanna all’ergastolo per Sabrina e la madre Cosima, mentre il padre è stato condannato ad 8 anni per occultamento di cadavere ed inquinamento di prove.
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Sarah Scazzi: emerge un dettaglio atroce dall’autopsia
Recentemente sono emersi nuovi dettagli sui giorni precedenti la morte di Sarah che potrebbero condurre a nuove indagini. Pare infatti che la ragazza fosse stata ad una festa nel villino di Don Cosimo (il ragazzo di cui era innamorata Sabrina e causa della sua gelosia) e che avesse visto della droga. L’ipotesi legata a questo racconto e che la 15enne possa essere stata uccisa perché aveva visto troppo, ma al momento non ci sono segni che tale pista possa essere seguita.
Negli ultimi giorni è anche emerso un dettaglio sulla morte di Sarah proveniente dall’autopsia sul suo cadavere. Pare infatti che al momento del ritrovamento del corpo nel pozzo, sulle braccia e sulle gambe c’erano segni evidenti: l’ipotesi è che fosse stata legata per evitare che scappasse, dunque prima di essere uccisa.
