Pamela Prati, altri guai: l’avvocato Taormina presenta esposto in Procura – VIDEO

Per Pamela Prati si configurano nuovi problemi: l’avvocato Taormina ha presentato un esposto alla Procura di Roma per fare luce sulla vicenda.

Nelle scorse settimane l’avvocato Taormina ha rivelato di non essere del tutto convinto di quanto affermasse Pamela Prati e di essersi sentito preso in giro da lei e dalle due ex socie: “Pamela Prati ha sempre capito le cose come stavano, inizialmente era convinta di quello che stava facendo con le agenti, ma successivamente non lo so. Da una parte non mi convinceva più l’intesa tra le tre. Mi stavano prendendo in giro”. La showgirl ha risposto a tali affermazioni dichiarando che le farà valutare nelle sedi opportune: “Gli avevo solo chiesto di accompagnarmi in trasmissione per tutelare la mia posizione da buon avvocato quale pensavo che fosse. Devo ricredermi. Anche la sua posizione verrà valutata nelle opportune sedi”.

Queste dichiarazioni sono state recepite dal noto avvocato come un tentativo di intimidazione e, ospite della trasmissione Iceberg, a tal proposito ha voluto chiarire: “Chi è la mente criminale che sta dietro a questa storia? Perché non c’è ombra di dubbio, io non posso dire di Pamela Prati o di altri, dico soltanto che il sistema è chiaramente fatto da un’organizzazione. Questo è il tema che io ho proposto all’autorità giudiziaria di accertare (ha presentato un esposto alla Procura di Roma ndr). Ma lei pensa che io possa essere intimidito? Nel momento in cui Pamela Prati mi dice che valuta se prendere iniziative o altro nei miei confronti, ma che vuole? Mi vuole bloccare? Ha sbagliato strada. Se c’è uno che di intimidazioni non ha avuto mai nessuna preoccupazione quello sono io”.

L’avvocato è stato contattato prima che le tre dicessero in televisione che Mark Caltagirone non esiste. Adesso non si capisce chi delle tre è la vittima e chi invece il carnefice, fino a ieri sono uscite dichiarazioni di Pamela Perricciolo in cui l’ex agente della Prati ribadiva che tutte e tre erano coinvolte nella creazione della bufala. I dubbi su questa vicenda sono pertanto legittimi.

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