Inter, Antonio Conte: “Lo scudetto? Giusto avere questa aspettativa”

"Lo scudetto? Giusto avere questa aspettative"
(Getty Images)

Nella prima intervista come allenatore dell’Inter, Antonio Conte spiega la sua filosofia ed incoraggia i tifosi a credere nella vittoria.

Determinato e sicuro di sè, queste sono sempre state le principali caratteristiche di Antonio Conte sia da calciatore che da allenatore. I risultati in campo, d’altronde gli hanno dato ragione: promozione con il Bari al primo anno, scudetto al primo anno con la Juventus e Premier League al primo anno con il Chelsea. Antonio Conte finora ha dimostrato di saper essere un vincente e proprio con questa etichetta si siede sulla difficile panchina nerazzurra, squadra che non vince un titolo dall’ormai lontano triplete del 2010.

Il suo approdo all’Inter è stato accolto con giubilo dalla maggior parte dei tifosi interisti che, sebbene vogliano mantenere i piedi per terra, sognano di tornare alla vittoria già dalla prossima stagione. Certo c’è stato anche chi, come gli ultrà della curva nord, gli ha ricordato che a Milano si deve guadagnare la stima dei tifosi, anche e soprattutto per il suo passato juventino. Ma Antonio è sicuro dei propri mezzi e crede nel progetto di Zhang, quindi è certo che in poco tempo riuscirà a convertire anche gli scettici.

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Antonio Conte: “I tifosi hanno grandi aspettative? Fanno bene”

Il tecnico è stato recentemente intervistato da ‘GQ‘ ed ha parlato del suo passato, della sua filosofia di calcio, delle sue aspettative e del rapporto con i nuovi tifosi. Proprio su quest’ultimo aspetto ha speso parole importanti, spiegando: “Si aspettano molto da me, gli interisti. E fanno bene. Non vedo l’ora di riportare l’Inter dove le compete”. Inevitabile a quel punto la domanda sull’obbiettivo di vincere lo scudetto al primo anno, alla quale Conte risponde: “L’insieme dei risultati che ho ottenuto e soprattutto la rapidità con la quale sono venuti mi hanno cucito addosso una certa immagine. Io creo aspettative… Posso accettare all’inizio di avere poche possibilità di vincere, al limite anche l’uno per cento, ma almeno quello deve esserci”.

Insomma l’allenatore fa capire che il risultato non è così scontato ma che in ogni caso ci proverà fino all’ultimo, perché in base al progetto che ha concordato con la società le possibilità ci saranno. Infine chiude una volta per tutte le polemiche legate al suo passato alla Juventus, spiegando come il lavoro da allenatore impone di dover militare in molte squadre: “Quando decidi di allenare azzeri ciò che hai fatto da giocatore, perché un calciatore può pensare di sviluppare la sua carriera in uno o due club, un tecnico no, è consapevole che se tutto andrà bene lavorerà per diverse società”.

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