Greta Thunberg non andrà a scuola per un anno: “Ho troppi impegni”

Greta Thunberg salterà la scuola per un anno. La ragazzina, diventata simbolo di lotta all’inquinamento ambientale, è piena di impegni dal prossimo settembre e pertanto le è impossibile conciliare le due cose. Ma l’ambiente, dice, è più importante dell’istruzione. 

Cosa potrà mai insegnare, la scuola, a Greta Thunberg? A cosa potranno mai servire le lezioni di italiano, matematica o diritto alla sedicenne diventata simbolo di lotta per un ambiente eco-sostenibile? Cosa se ne farà mai degli insegnamenti dei professori – che tra l’altro è abituata a sviare come sei lei fosse un’alta rappresentanza pubblica? Ha altri impegni, Greta. Ha altre priorità e forse altro business, visto il suo giro di conferenze, incontri e ricevimenti. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa DPA riportata da AdnKronos, Greta avrebbe pensato di mettere temporaneamente da parte l’istruzione, per almeno dodici mesi, e dedicarsi interamente alla lotta per la difesa del clima.

La fondatrice del movimento “Friday for future”, è piena di impegni dopo l’estate: il prossimo settembre, infatti, Greta presenzierà al summit sul clima di New York; poi si dirigerà in Cile, per prendere parte alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite. Forse andrà a nuoto, per non inquinare l’ambiente. Insomma, l’agenda è già piena e posto per andare a scuola non c’è. Troppi impegni, per perdere delle ore seduta tra i banchi di scuola. Ad imparare cosa, poi? Greta sa già tutto e del resto non sembra essere preoccupata per la sua istruzione. Un anno di ritardo, dice, è un prezzo che è disposta a pagare pur di salvare l’umanità. “Il tempismo è cruciale. Deve succedere ora. Il 2020 è l’anno in cui dobbiamo ridurre drasticamente la curva delle emissioni se vogliamo mantenere il riscaldamento globale entro 1,5-2 gradi Celsius” ha sostenuto Greta. 

Eppure, a guardare la faccenda da un altro lato della medaglia, la fine del mondo sembra essere proprio quel confine di vita che la ragazzina sembra ormai aver oltrepassato. La scuola è, prima che un diritto, anche un dovere. Un’istituzione dovrebbe avere un senso per tutti e dovrebbe poter essere considerata, da tutti, con lo stesso rispetto che merita. Invece c’è chi la diserta in nome di un’azione per salvare l’umanità. Come se ciò che Greta può insegnare al mondo fosse più importante di ciò che Greta può imparare tra i banchi di scuola. Sa già tutto? Non ha bisogno di conoscere altro? E invece una cosa avrebbe da imparare: ad essere umile, ad esempio. Qualcosa che il successo non insegna. Non a Greta, sembra.

Chiara Feleppa

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