Bancomat in chiesa per le offerte, intervista ESCLUSIVA a Don Vincenzo

Bancomat in chiesa per le offerte, intervista ESCLUSIVA a Don Vincenzo che ci spiega come sia nata questa idea (prima in Italia, ma non nel mondo e in Europa) e risponde alle polemiche sfociate sui social e sulla stampa.

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Bancomat in chiesa, l’intervista di Viagginews a Don Vincenzo

Siamo Chioggia e in tre parrocchie della città (chiesa di San Giacomo Apostolo, chiesa di San Martino e nella cattedrale di Santa Maria Assunta) sono state installate altrettante postazioni Pos per il pagamento delle offerte direttamente col Bancomat. Viste le polemiche abbiamo sentito direttamente don Vincenzo Tosello, il pioniere di questa iniziativa.

Don Vincenzo ci può spiegare a chi è venuta l’idea e come è nata questa iniziativa? L’idea è sorta in Dicoesi dal contatto del Vicario e del Vescovo con questa azienda che crea e predispone questi strumenti e da questo poi il vicario ci ha contattati e noi abbiamo raccolto volentieri la proposta.

Come è stata accolta questa iniziativa dai vostri parrocchiani e come l’avete spiegata loro? L’abbiamo spiegata nel foglietto parrocchiale e poi anche a voce. Non ci sono state perplessità. Chi usa il bancomat o la carta di credito di solito per fare altre transazioni economiche può usare questo strumento anche in chiesa, gli altri continuano a fare le offerte tradizionalmente nelle cassette delle candele oppure nel cesto che passa durante la Messa. Questo vale anche per i turisti o i visitatori che ora possono fare l’offerta attraverso questo dispositivo. Non ci sono state reazioni negative di alcun tipo.

Vi aspettavate tutta questa attenzione mediatica? Sinceramente no. E’ stata un’esplosione di contatti e interviste, tutte le testate anche nazionali hanno voluto saperne di più. In effetti abbiamo capito e già ci era stato detto dato che era la prima sperimentazione di questo tipo in Italia. Ma sinceramente non pensavamo ci potesse essere tutto questo clamore. Tutti i giornalisti si sono orientati a me perché sono anche il direttore del settimanale diocesano quindi sono un po’ anche nel campo del giornalismo. Tra l’altro in questi giorni a Chioggia si svolge il Festival della Comunicazione a livello nazionale e anche questa circostanza e questa coincidenza ha influito Qualcuno pensa che questa iniziativa renda il rapporto con la chiesa ancora più impersonale ha influito sull’attenzione mediatica su di noi.

Dopo l’introduzione del bancomat sono aumentate le offerte? Siamo agli inizi ed è in via sperimentale dunque è difficile dirlo. Comunque ci sono state già diverse offerte fatte con questo mezzo. Fra tre mesi faremo un po’ il bilancio di questa novità e vedremo come è andata, ma penso che la cosa vada a continuare.

Come risponde alle polemiche che si sono create nei media e sui social? Ha risposto anche il vescovo spiegando che non c’è nulla di cui allarmarsi. Chi vuole può pagare anche in questo modo chi non vuole può farne tranquillamente a meno. Non c’è niente da protestare è una cosa molto libera. Molti media hanno sottolineato che si trattava di un’iniziativa fatta per evitare i furti, ma questo è un aspetto del tutto marginale. Lo scopo vero è dare la possibilità a chi usa il bancomat per i suoi acquisti di poter fare offerte anche così.

A chi dice che questa iniziativa renda il rapporto con la chiesa un po’ troppo impersonale come risponde? Che il rapporto non è con la chiesa ma è con Dio per cui è sempre personale. Sono tutte critiche pretestuose, se uno vuole fare la sua offerta la fa con il cuore e il Signore tiene conto delle nostre offerte a prescindere dal mezzo e dallo strumento. Del resto la chiesa si è sempre aggiornata e si aggiorna anche così, non c’è niente per cui allarmarsi o scandalizzarsi.

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