Ellen De Generes, confessione choc: “Abusata dal mio patrigno”

La dolorosa confessione da David Letterman durante il suo show prodotto da Netflix: così il patrigno di Ellen DeGeneres si approfittava di lei.

“Un uomo cattivo”. Così Ellen DeGeneres, ospite da David Letterman per la seconda stagione del sup show “Non c’è bisogno di presentazioni” prodotto da Netflix, ha definito il suo patrigno, aprendo un doloroso capitolo del suo vissuto personale: quello degli abusi sessuali di cui è stata vittima da adolescente. La conduttrice tv americana ha raccontato del difficile rapporto che ha avuto con quell’uomo che non ha esitato ad approfittarsi di lei. E lo ha definito appunto “un uomo molto cattivo» per quel che le ha fatto.

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Il messaggio di Ellen DeGeneres alle altre vittime

L’incubo di Ellen DeGeneres è cominciato sua madre Betty si ammalò di tumore al seno e dovette essere operata. “Mi disse che doveva controllare il mio seno mentre lei era fuori città”, ha ricordato la 61enne, per evitare che succedesse la stessa cosa anche a lei. “Mi ha convinto e ha cercato di farlo un’altra volta, ma in un’occasione ha cercato di sfondare la porta della mia camera e io sono scappata dalla finestra perché sapevo che sarebbe andato oltre”. A sua madre Ellen DeGeneres non ha mai detto nulla: voleva proteggerla e non rovinare la sua relazione: “lei era felice con lui – ha ricordato – anche se era un uomo orribile”. Ma poi se ne è amaramente pentita: “Avrei dovuto proteggere me. Non gliel’ho detto per qualche anno, poi gliel’ho raccontato e lei non mi ha creduto, infatti è rimasta con lui per altri 18 anni”.

Ora che ha trovato la forza e il coraggio di raccontare tutta la sua storia, Ellen DeGeneres invita tutte le vittime di violenza sessuale a farsi avanti e reagire: “Questo è un altro motivo per il quale sono arrabbiata con me stessa, perché io non l’ho fatto – ha confessato -. Ero troppo debole per oppormi, avevo 15 o 16 anni. È una storia davvero orribile e l’unico motivo per cui ne parlo è perché voglio che altre ragazze non si lascino mai fare niente di tutto ciò”. “Il problema è che non ci sentiamo degne o abbiamo paura di avere una voce e abbiamo paura di dire di no”, conclude, e guai a chi non dà credito alle vittime, “perché non ci inventiamo nulla”.

EDS

 

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