Elezioni Europee, trionfo Lega, crollo 5 Stelle: come cambia il governo

ecco come cambia il governo
(Getty Images)

L’Elezioni Europee hanno mostrato un cambio di forze all’interno dell’esecutivo. Il trionfo della Lega porterà ad un cambiamento del governo o ci sarà una crisi che condurrà a nuove elezioni?

Il trionfo della Lega alle Elezioni Europee era nell’aria da mesi. In tutti i sondaggi elettorali che hanno anticipato il voto alle urne il partito guidato da Matteo Salvini era saldamente in testa alle preferenze degli italiani e la giornata di ieri ha di fatto confermato questo dato. Il risultato comporterà la possibilità per la Lega di portare un numero maggiore di rappresentanti al Parlamento Europeo e di eleggere il commissario italiano a Bruxelles. Di fatto, dunque, l’Italia verrà rappresentata dalla Lega in Europa e questo comporta necessariamente un cambio nel rapporto di forza tra i due partiti al governo.

Nella conferenza stampa di questa mattina, Salvini ha dichiarato che il suo partito onorerà l’incarico ricevuto dagli italiani cercando di cambiare alcuni dei regolamenti europei, specie quelli in materia fiscale ed economica. L’impegno sarà rivolto anche alla ridefinizione delle politiche migratorie, ma il tutto verrà fatto nel totale rispetto delle norme dell’UE e senza un tentativo di cambiare equilibri di forza. La maggiore forza guadagnata con questo voto, indurrà probabilmente il leader del carroccio a spingere su determinati temi, molto cari alla Lega, ovvero: l’introduzione di una flat tax per i ceti medi, le autonomie, la tav, il decreto “Salva Roma” e quello giustizia.

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Trionfo Lega, come cambia il governo?

Sulla questione flat tax il tavolo di scontro non è con il Movimento 5 Stelle, bensì con il parlamento europeo. L’intento di Salvini è quello di ottenere maggiore supporto dall’Europa, in modo tale da poter superare il limite di debito imposto lo scorso autunno quando è stata presentata la prima bozza della legge di bilancio. Diverso il discorso per quanto riguarda la tav e l’autonomia per le regioni del nord. Su questi punti lo scontro è con il Movimento 5 Stelle, così come sul decreto “Salva Roma” e su quello di giustizia che prevedrebbe l’abolizione o l’ammorbidimento dell’abuso d’ufficio.

Se per la tav, visto la rappresentanza europea e al nord della Lega, il Movimento 5 Stelle si potrebbe veder costretto a retrocedere dalle proprie posizioni, per quanto riguarda gli altri punti si potrebbe arrivare ad un duro scontro. Se non si troverà un’accordo, il futuro del governo dipenderà dalla Lega. Sebbene Salvini abbia confermato che si andrà avanti con l’attuale alleanza e che si procederà a discutere su varie questioni, una dura opposizione dei partner potrebbe convincere il leader del carroccio a virare verso altre opzioni. Forte del supporto popolare, infatti, potrebbe spingere per la crisi di governo e per nuove elezioni, nelle quali (se questi dovessero rimanere i rapporti di forza) potrebbe prendere il governo in coalizione con Fratelli d’Italia o con tutto il centro destra, ma con un controllo quasi assoluto del parlamento.

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