Video choc prima dell’incidente: “Andiamo a 200… Ci attende la droga”

"Andiamo a 200... Ci attende la droga"
(Screenshot Video/Facebook)

Due ragazzi sono morti sulla A1 dopo un tragico incidente. In un video postato poco prima sui social mostravano la velocità di percorrenza, 200 chilometri orari, e scherzavano sull’andare a prendere della droga.

Questa notte due amici sono morti in un terrificante incidente sull’autostrada A1, tra Modena Nord e Modena sud. I due giovani, Luigi (originario di Napoli) e Fausto (nato a Padova), erano residenti a Reggio Emilia e si stavano recando ad una festa tecno. Poco prima dello schianto fatale avevano condiviso un video sul profilo social in cui il passeggero mostrava la velocità di percorrenza che stavano tenendo: “Stiamo andando a Rovigo, ragazzi, siamo solo ai 200… , fai vedere a quanto andiamo”, dice il ragazzo a cui fa eco l’amico aggiungendo: “C’è la strada pulita, si va… questa Bmw è un mostro, siamo ai 220”.

In quel momento la strada era sgombra e poco dopo il passeggero dice all’amico alla guida: “Sì, però adesso rallenta” e poco dopo si percepisce chiaramente che il guidatore diminuisce la velocità. Il video si chiude con un altro scambio di battute, il guidatore chiede all’amico se si voglia fermare all’autogrill e questo risponde: “No, no andiamo al rave, ci attende la droga”.

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Incidente fatale sulla A1: giovani travolti ed uccisi dopo un incidente

Poco dopo aver postato il video, i due ragazzi sono rimasti coinvolti in un incidente. Al momento non è chiara la dinamica dell’accaduto, ma pare che dopo aver urtato le barriere, i due siano scesi dal mezzo e siano stati travolti da un’auto che sopraggiungeva sulla corsia di sorpasso. I loro corpi privi di vita, infatti, sono stati trovati a diversi metri di distanza dall’auto su cui viaggiavano. Sul luogo dell’incidente sono giunte le pattuglie della Polizia Stradale che si sono occupate di effettuare i rilevamenti utili alla ricostruzione della dinamica. Vani i tentativi di soccorso, quando sono giunti gli operatori del 118 per i ragazzi non c’era più nulla da fare.

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