Manoscritto Voynich, decifrato il codice misterioso


Manoscritto Voynich, decifrato il codice misterioso. Dopo secoli di ricerche ed esegesi, il ricercatore britannico Gerard Cheshire ha compreso che il codice è un compendio di rimedi erboristici e letture astrologiche frutto del sapere del tempo, scritto in una antica lingua romanza estinta.

Sembrerebbe ormai non avere più segreti il manoscritto Voynich, il testo che per secoli ha rappresentato un vero e proprio enigma per generazioni di studiosi che nel tempo si sono approcciati alla complessa lettura del codice. Lo stesso matematico Alan Turing non seppe dare una soluzione a quanto era scritto all’interno del testo, così come l’Fbi, che analizzò il codice durante la Guerra Fredda.

Manoscritto di Voynich, è il ricercatore Gerard Cheshire a capire la verità

E’ stato Gerard Cheshire, un ricercatore britannico dell’Università di Bristol, che ha pubblicato la sua ricerca sulla rivista Romance Studies, che ha recente stabilito si tratti di un compendio di letture astrologiche e rimedi erboristici. Il testo risalirebbe alla seconda metà del ‘400 e sarebbe scritto in una lingua romanza estinta, probabilmente precedente alle lingue romanze moderne, da parte delle monache domenicane, probabilmente destinato a Maria di Trastàmara, regina d’Aragona. Il manoscritto illustrerebbe alcuni rimedi riguardanti la salute e l’astrologia, frutto della credenza popolare del periodo.

Dove si trova il manoscritto e quali sono le sue origini

Fu Wilfrid Voynich, un antiquario polacco, ad acquistare il manoscritto nel 1912. Precedentemente il codice risiedeva nel Castello Aragonese di Ischia che fu poi venduto a privati. Oggi il codice è conservato presso l’Università di Yale. Il testo alterna simboli conosciute ad altri sconosciute, utilizzando alcune lettere come punteggiatura ed essendo costellato di abbreviazioni di parole latine. Nel tempo si è presupposto che le origini della lingua in questione fossero turche o corniche, la lingua celtica parlata anticamente nella Cornovaglia, oppure che vi fossero discendenze azteche o mancesi.

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