Madre e zio morti da tempo e nascosti in casa: “Volevo le loro pensioni”

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Madre e zio morti e nascosti in casa: “L’ho fatto per avere le loro pensioni” – FOTO: Getty Images

Un uomo ha tenuto nascosto a tutti il fatto che la madre ed uno zio fossero morti da tempo. Li ha tenuti in questo modo pur di percepire le loro pensioni.

Un uomo ha tenuto per anni nascosti i cadaveri della madre e di uno zio. E lo scopo è stato quello di incassare le loro pensioni. Ma questa macabra truffa è stata finalmente scoperta, anche se dopo molto tempo. Tutto è finito con l’irruzione dei carabinieri che nella giornata di ieri sono entrati in casa di F.B. a Sant’Urbano, in provincia di Padova. Lì dopo una rapida perquisizione sono state trovate le carcasse di Nerina ed Italo Battistella, nati rispettivamente nel 1931 e nel 1929. Il loro decesso risale a 6 mesi ed a 3 anni fa. Ed i corpi erano stati tenuti alla meno peggio. I resti dell’uomo erano stati riposti all’interno di un baule, mentre quelli della madre del truffatore erano stati avvolti nel cellophane. Per non confonderli erano state scelte modalità diverse, ma c’erano comunque anche le loro carte d’identità, assieme a qualche effetto personale. I due corpi erano stati poi stipati all’interno della legnaia della casa dove il 55enne viveva da solo. Alle forze dell’ordine che lo hanno sottoposto ad interrogatorio, l’uomo ha riferito che i due anziani sono morti entrambi per cause naturali.

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Pensioni di madre e zio, è arrivato a questo pur di continuare ad averle

Nonostante ciò, il pm della Procura di Rovigo ha disposto lo svolgimento di un esame autoptico per fugare ogni dubbio sotto questo punto di vista. Nel frattempo per l’uomo è arrivata una denuncia per i reati di truffa e di occultamento di cadavere. Come detto allo scopo di continuare ad ottenere regolarmente le pensioni della madre e dello zio, dei quali nessuno aveva notato l’assenza in tutto questo tempo. Ma prima o poi questo genere di truffa viene a galla. Nella fattispecie tutto è stato scoperto dopo che l’imputato si era recato in banca lunedì scorso per svolgere delle pratiche su dei conti correnti intestati anche ai suoi congiunti, deceduti all’insaputa di tutti. E c’era da presentare anche il certificato di esistenza in vita dei due, regolarmente rilasciato dal Comune. Una volta all’anagrafe per ottenere il documento, l’uomo si è giustificato dicendo che i due anziani si trovavano presso l’ospedale di Trecenta, in provincia di Rovigo.

La truffa scoperta grazie ad una impiegata dell’Ufficio Anagrafe

Una dipendente ha controllato per scrupolo e per deontologia professionale, non trovando però alcun riscontro di una eventuale degenza della madre e dello zio del 55enne. La presenza di entrambi non risultava neppure in altre strutture sanitarie della zona. Da qui sono nati dei forti sospetti ed un medico di base si è recato nell’abitazione dell’uomo, che avrebbe finto di essere assente in quel momento. Finché poi sono giunti i carabinieri, alla cui presenza l’imputato non ha opposto resistenza. Ben presto ha ammesso tutto, mostrando anche dove si trovavano i corpi da tempo senza vita dei suoi cari ed ammettendo che c’entrava la riscossione delle loro pensioni alle spalle di questa messinscena. La polizia scientifica ha svolto dei rilievi, mentre l’abitazione è stata posta sotto sequestro. Stupore è arrivato dal sindaco di Sant’Urbano ed anche dai vicini di casa dell’uomo, con il quale comunque i rapporti si limitavano solamente a dei saltuari saluti.

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