Condannato Massimo Giletti: “Le sue parole furono diffamatorie”

Condannato Massimo Giletti per aver accusato una famiglia siciliana di essere di stampo mafioso: “Le sue parole furono diffamatorie”.

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(screenshot video)

“Appartiene a un’importante famiglia mafiosa, quella dei Campanella”, questa frase pronunciata da Massimo Giletti nel corso di una puntata della trasmissione di Raiuno ‘L’Arena’ è costata cara sia al conduttore televisivo che alla Rai. La vicenda risale a una puntata di tre anni fa dedicata ai lavoratori forestali che erano stati condannati. Tra questi, un operaio di Pioppo, Giuseppe Campanella, il quale ha riportato una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa.

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La frase incriminata e l’accusa a Massimo Giletti

Massimo Giletti, nel corso della puntata, sostenne che l’uomo apparteneva “ad un’importante famiglia mafiosa”. L’affermazione però è falsa: infatti, cinque componenti della famiglia Campanella, originari di Monreale, essendo perfettamente incensurati, hanno sporto querela nei confronti del conduttore e della Rai. La rettifica da parte di Giletti non ha prodotto risultati: il giudice di Palermo, Fabrizio Lo Forte, anzi ha basato proprio su questa la dimostrazione dell’infondatezza di tali affermazioni.

“Tenuto conto del tempo trascorso, la rettifica non risulta idonea a elidere del tutto le conseguenze dannose prodotte” – ha spiegato il giudice che ha condannato Giletti e la Rai a risarcire con 11mila euro ciascuno in sede civile i cinque componenti del nucleo familiare diffamati – “Emerge chiaramente come la notizia abbia avuto una certa eco nel territorio di Pioppo e nei paesi limitrofi, ingenerando nei compaesani il dubbio che anche i familiari di Giuseppe Campanella appartenessero al sodalizio criminale mafioso”.

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