Mauro Monciatti, mistero sulla morte, il fratello: “Vogliamo giustizia”


Mauro Monciatti, mistero sulla morte, il fratello: “Vogliamo giustizia”. Contro la decisione del giudice di archiviare il caso del diplomatico Mauro Mosciatti, considerando la sua morte un decesso naturale, si è espresso il fratello chiedendo giustizia. Ancora troppi gli interrogativi che sembrerebbero alimentare il mistero sulla vicenda.

Continua ad essere avvolta nel mistero la vicenda di Mauro Monciatti, il diplomatico trovato morto a Caracas tre anni fa, precisamente il 6 giugno del 2016. Il caso sta per essere archiviato per decisione del giudice, essendo stata considerata dal medico legale come un decesso naturale la morte dell’uomo, che avrebbe perso la vita, secondo quanto accertato dal medico, per un arresto cardiaco.

Mauro Monciatti, il fratello non si arrende all’archiviazione del caso e chiede giustizia

Contro tale decisione però continua a battersi la famiglia di Monciatti, poiché ci sarebbero molti particolari legati al suo caso che farebbero pensare ad una morte tutt’altro che naturale e che continuano ad infittire il mistero sulla sua scomparsa. Nella stanza nella quale è stato rinvenuto il corpo infatti vi erano molte macchie di sangue. L’uomo aveva per altro escoriazioni sull’avambraccio e un grande ematoma all’altezza del sopracciglio che avrebbero potuto avvalorare l’ipotesi di una aggressione. Inoltre la sua salma fu restituita priva degli organi interni. Monciatti inoltre era uno sportivo, dedito spesso alla maratona e continui erano i controlli medici ai quali si sottoponeva per accertare le proprie condizioni di salute. Il fratello di Mauro Mosciatti ha manifestato la propria disapprovazione contro tale decisione, evidenziando quanto risulti palese che l’uomo sia morto a causa di un’aggressione, come per altro riconosciuto dal ministro degli Esteri venezuelano. Secondo il fratello di Mosciatti inoltre non sono mai stati ascoltate le altre personalità che lavoravano in quel periodo con il diplomatico all’estero, ovvero l’ambasciatore, il console, il responsabile della sicurezza che potrebbero ipoteticamente fornire alcuni ulteriori dettagli sulla vicenda. In tale direzione si è espressa anche la moglie del diplomatico, Valentina Novikova.
BC
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