Omicidio Giulio Regeni, svolta clamorosa: un testimone rivela tutta la verità

Omicidio Giulio Regeni, svolta clamorosa: un testimone rivela tutta la verità, coinvolti i servizi segreti egiziani che avevano seguito l’italiano per mesi prima di passare all’azione.  

Regeni
(ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)

Finalmente sembra cadere il muro di omertà sul caso dell’omicidio di Giulio Regeni avvenuto in Egitto. L’italiano scomparve il 25 gennaio 2016 e venne ritrovato senza vita a Il Cairo il 3 febbraio 2016. In base a quanto riportano Repubblica e Corriere della Sera ci sarebbero ora finalmente a tre anni di distanza delle rivelazioni importantissime da un testimone che sembra poter fare luce su tutto quanto avvenuto.

La terribile verità sull’omicidio Regeni

Un ufficiale ai vertici della National Agency Security egiziana avrebbe confessato ad alcuni uomini dell’intelligence la sua partecipazione al sequestro Regeni: “Caricammo il ragazzo in macchina e io stesso lo colpii più volte duramente al volto. Credevamo fosse una spia inglese”. A questa conversazione avvenuta in un bar assistette un “supertestimone” la cui identità rimane ancora segreta e che avrebbe raccontato finalmente tutto alla Procura di Roma. In base alla sua ricostruzione dei fatti  quell’ufficiale della National agency security egiziana che non sapeva di essere stato ascoltato per tutta la conversazione raccontò di come avessero sottoposto Regeni a pedinamenti e intercettazioni telefoniche e di come fossero poi passati all’azione: “Ci convincemmo che era una spia e scoprimmo che il 25 gennaio doveva incontrare una persona che ritenevamo sospetta. Per questo entrammo in azione”.

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