Bonucci: “Io al Milan? Non ero lucido, felice del ritorno alla Juventus”

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Leonardo Bonucci, ospite della Carrà, parla del suo passaggio al Milan e non solo (foto: screenshot)

Leonardo Bonucci, ospite della Carrà in ‘A Raccontare Comincia Tu’, svela dei retroscena sul suo contestato passaggio al Milan e sul ritorno alla Juve.

Nella scorsa stagione fece molto discutere l’addio di Leonardo Bonucci alla Juventus. Il difensore della Nazionale lasciò i bianconeri dopo anni di successi, per accasarsi al Milan. Ne ha parlato lui stesso, ospite di Raffaella Carrà nel programma ‘A Raccontare Comincia Tu’ su Rai 3. E motiva quel cambio di casacca facendo riferimento a diversi motivi. “Ebbi una lite con mister Allegri, io poi ero nervoso di mio per via della malattia che aveva colpito mio figlio Matteo. Il 2016 e la prima metà del 2017 sono state molto intense per me e la mia famiglia, ho vissuto delle cose contro di me. Avevo il sentore che mancasse qualcosa. Col trascorrere del tempo mi ero reso conto di non essere lucidissimo. Stare al Milan mi è servito per crescere, ma tornare alla Juventus è stata una fortuna e ne sono ancora oggi molto felice”. Non sono mancati degli insulti nei suoi confronti, prima da una parte e poi dall’altra. “Le offese arrivavano soprattutto da ragazzini di 12-14 anni, e questo mi ha creato dispiacere. Se basta il calcio a scatenare l’odio, non voglio immaginare cosa possa accadere ai nostri figli con temi più importanti. Mi arrivò pure una grossa offerta dalla Cina, ma dissi di no. Non faceva per me”.

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Bonucci: “Allegri quando si arrabbia fa paura, Conte importante per me”

Alla domanda della Carrà se gli piacerebbe allenare la Juventus, Bonucci risponde: “Mister Allegri stia tranquillo, per questo c’è ancora tempo. Direi di valutare la cosa tra una decina di anni. Giocare per la squadra bianconera significa non accettare il pareggio a prescindere. Qui si punta solo alla vittoria, alla Juve è l’unica alternativa consentita. Andrea Agnelli è una gran bella persona, molto ambiziosa, e con noi giocatori ha un dialogo piacevole e continuo. Otto anni fa la costruzione di uno stadio di proprietà sembrava impossibile, ma lui ce l’ha fatta”. Un’altra persona importante nella carriera di Bonucci è stato Antonio Conte. “Lo ringrazio perché è stato fondamentale per la mia carriera, mi ha conferito spessore internazionale insegnandomi tanto nel modo di interpretare la gara. Con Allegri non mancano delle necessarie correzioni tattiche allo scopo di dare la svolta. Poi non nego che a volte ha fatto volare la lavagna…”.

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