Agenzia delle Entrate, il risparmiometro per stanare gli evasori

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Lotta senza quartiere dell’Agenzia delle Entrate agli evasori fiscali: ora c’è anche il risparmiometro

L’Agenzia delle Entrate introduce il risparmiometro per colpire gli evasori fiscali: troppi versamenti sui c/c indicherebbero possibili introiti in nero.

L’Agenzia delle Entrate si riserverebbe di effettuare dei controlli mirati sui conti correnti dei contribuenti. E la cosa nascerebbe in particolare da un particolare aspetto. Se qualcuno ha la tendenza a risparmiare troppo, ecco che scatta la verifica. Il particolare algoritmo sarebbe ancora in fase di test, per la verità, ma sembra che non ci siano ostacoli relativi alla sua messa in pratica in maniera definitiva. Se ne era parlato nell’ambito della Superanagrafe dei conti correnti, come strumento per contrastare l’evasione fiscale che troppi contribuiti toglie allo Stato. Se tutti quanto pagassero le tasse come dovrebbe essere, la situazione sarebbe florida. Invece c’è purtroppo una grossa piaga da combattere, e l’Agenzia delle Entrate intende farlo tamponando al massimo le perdite dei mancati introiti.

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Agenzia delle Entrate, cos’è il risparmiometro

Solo che ad essere sottoposti a verifiche non saranno soltanto i grandi evasori ma anche i piccoli contribuenti, come pensionati, disoccupati, lavoratori dipendenti e piccole società. Questi controlli a tappeto vengono riassunti con il termine ‘risparmiometro’. Ci si servirà di un programma che vaglierà gli acquisti e le spese fatte dai contribuenti nell’arco di un intero anno, da confrontare con le entrate, ovvero con i guadagni registrati nello stesso arco di tempo e che vengono stilate nella apposita dichiarazione dei redditi. Se si spende più di quanto si incassa allora è lecito per l’Agenzia delle Entrate pensare a dei guadagni in nero. A meno che il contribuente non dimostri il contrario (donazioni, vincite al gioco, ecc). Il nero viene quindi sottoposto a tassazione e sanzioni.

“Se risparmi troppo allora potresti essere un potenziale evasore”

Non vengono misurate però le spese in centesimi e sono posti in rilievo soltanto esborsi tra spese e guadagni superiori al 20%. Il ragionamento di base poi è che non tutti i soldi guadagnati possono essere messi da parte. Ci sono infatti delle spese periodiche necessarie, come quelle per acquistare alimenti, vestiti, utenze…per cui risulterebbe strano avere solo versamenti e pochi prelievi. Ad ogni modo non tutto è affidato ad un software informatico: le informazioni raccolte per i casi ritenuti inizialmente sospetti saranno vagliate anche da persone fisiche preposte, ed al contribuente contestato verrà offerta comunque la possibilità di dimostrare la propria buonafede.

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