Morte Antonio Cosimo Stano: spunta il video in cui si difende dalla baby gang

ecco il video in cui si difende dalla baby gang
(Screenshot Video)

La morte di Antonio Cosimo Stano ha colpito l’opinione pubblica. L’uomo è stato torturato e vessato per giorni da una baby gang finché, portato in ospedale, non è morto a causa delle ferite. Ecco un video in cui cerca di difendersi.

Ieri si sono tenuti i funerali di Antonio Cosimo Stano, 66enne residente a Manduria vittima di una baby gang. L’uomo era stato portato in ospedale la settimana scorsa, dopo che alcuni vicini di casa avevano allertato la polizia. Da giorni questo non usciva di casa ed i vicini erano preoccupati che gli fosse successo qualcosa. Quando gli agenti sono arrivati a casa sua, l’uomo era in condizioni gravi: appariva denutrito, disidratato e ferito. Portato in ospedale è stato operato due volte per suturare una perforazione intestinale che aveva causato un’emorragia interna, ma purtroppo è morto.

Dalle indagini è emerso che a ridurlo in quelle condizioni era stato un gruppo di giovanissimi (12 minorenni e 2 maggiorenni) che lo aveva preso di mira. La baby gang lo perseguitava ed ogni volta che usciva di casa lo minacciava, lo colpiva con calci, pugni e bastoni. Lo stato di terrore in cui viveva lo ha costretto a rinchiudersi in casa e nessuno dei vicini ha avuto il coraggio (o il senso del dovere) di avvertire le autorità prima che fosse troppo tardi. Tutti i membri della gang sono stati arrestati e nei loro smartphone sono stati trovati video che provavano le violenze commesse ai danni dell’uomo.

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Morte Antonio Cosimo Stano: il video in cui cerca di difendersi dalla baby gang

La polizia ha pubblicato un video in cui Antonio cerca di difendersi da tre aggressori. Nel video in questione, condiviso sul web da ‘Quarto Grado‘, la vittima si trova vicino casa, per strada, e viene accerchiato da tre ragazzi. Gli aggressori cercano di colpirlo con calci e pugni e Antonio fa il possibile per difendersi e costringerli ad andarsene urlando: “Aiuto, Polizia!”. I giovani hanno continuato a tormentarlo per giorni, probabilmente settimane, fino a costringerlo a non uscire più di casa. Per tutti i ragazzi coinvolti è probabile che ci saranno delle condanne esemplari.

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