Strage di Erba, Azouz chiama l’investigatore privato: “Ecco la verità”

Azouz Marzouk torna a far parlare di sé: ecco cosa sta facendo per dimostrare l’innocenza di Rosa e Olindo nella strage di Erba. 

Nuovo colpo di scena sul caso Erba. Dopo le dichiarazioni di Rosa Bazzi a Le Iene, è Azouz Marzouk, l’uomo che in quella strage ha perso il piccolo figlio Youssef e la moglie Raffaella Castagna, a prendere l’iniziativa, chiedendo la riapertura delle indagini. Secondo Azouz (che nel frattempo è tornato a vivere in Tunisia e si è risposato), i veri responsabili del bagno di sangue non furono affatto Rosa Bazzi e Olindo Romano, i due coniugi condannati all’ergastolo: per questo nei giorni scorsi si è rivolto alla Procura della Corte d’Appello chiedendo che la Bazzi sia nuovamente ascoltata.

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Le anticipazioni dell’esperto

“La speranza è che si riapra il caso perché venga fatta giustizia”, ha dichiarato Azouz sempre alle Iene. “Speriamo che la richiesta di Azouz Marzouk, che nella strage di Erba ha perso moglie e figlio, sia accolta, e che la Bazzi sia sentita dalla Procura generale presso la Corte d’Appello di Milano”, aveva commentato la redazione del programma di Italia 1. E pazienza se finora nessuna ha dato credito a verità diverse da quella processuale. Anzi, i fratelli Pietro e Giuseppe Castagna hanno querelato l’ex cognato, dichiarandosi “sconcertati dalle ripetute dichiarazioni del signor Azouz” e intenzionati a “difendere la loro reputazione e la loro dignità in ogni sede, così come si è fatto e si farà”, secondo quanto riferito dal loro avvocato.

Pomeriggio 5 ha infatti deciso di ospitare in collegamento il dottor Davide Cannella, investigatore privato assunto da Marzouk per cercare di scoprire chi sia il vero assassino (o i veri assassini) che ha sterminato la sua famiglia. “Le indagini sono in itere, stiamo lavorando con i mezzi ed i tempi che abbiamo – ha spiegato l’esperto, che coordina un numeroso staff impegnato sul caso -. Azouz ha un’idea precisa. Devo dire con la stessa onestà che mi contraddistingue che io non mi pongo né colpevolista né innocentista”. Cannella ha intanto anticipato che “il telefono secondo noi necessitava un’attenta valutazione un riesame di alcuni reperti che avrebbero contenuto delle tracce di Dna che non sono state prese in considerazione; tutto questo rientrerà nell’indagine che stiamo portando avanti”.

EDS

 

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