Omicidio Vannini, presentato ricorso in Cassazione: “Processo da rifare”

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Omicidio Vannini, c’è un nuovo risvolto

L’omicidio Vannini non si è affatto chiuso: c’è la richiesta per ricorrere contro le condanne lievi alla famiglia CIontoli, ma anche la difesa fa le sue mosse.

C’è un nuovo risvolto nell’omicidio Vannini, il ragazzo assassinato in circostanze assurde il 17 maggio del 2015. Per la sua morte sono stati condannati tutti i componenti della famiglia Ciontoli, anche se con pene molto più lievi rispetto a quanto i parenti del ragazzo si aspettavano. Proprio per questo motivo è stata impugnato ricorso da parte del pm della Corte d’Assise d’appello di Roma, Vincenzo Saveriano, contro il provvedimento pronunciato lo scorso 29 gennaio. Il capofamiglia Antonio Ciontoli, maresciallo della Marina e membro dei servizi segreti, era stato condannato nello specifico a 5 anni di carcere, con il reato ‘declassato’ ad omicidio colposo. Sarebbe stato lui a sparare a Marco Vannini l’unico colpo di pistola che trapassò il corpo del ragazzo, tentando poi di far passare la cosa come un banale incidente domestico. Anche in virtù di ciò i soccorsi vennero fatti ritardare più volte. E questa cosa probabilmente ebbe un peso specifico determinante nel contribuire alla morte di Marco. Sempre il pm ha richiesto anche l’annullamento della sentenza del 29 gennaio scorso “con annesso rinvio ad altra sezione della medesima Corte d’Assise d’appello”.

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Omicidio Vannini, anche la difesa si muove in modo deciso

Circa tre settimane fa anche la nota criminologa Roberta Bruzzone si era detta convinta del fatto che la sentenza potesse essere annullata. Cosa che porterebbe poi alla necessità di dover celebrare un nuovo processo. Gli altri componenti della famiglia Ciontoli – la moglie di Antonio, Maria Pezzillo, ed i loro figli Federico e Martina (quest’ultima fidanzata di Vannini) hanno invece ricevuto 3 anni ciascuno, a fronte di una richiesta per tutti di 14 anni. Ma il pool difensivo degli imputati ha annunciato a sua volta ricorso alla Suprema Corte, chiedendo l’assoluzione in toto. Cosa che potrebbe essere fatta anche con Antonio Ciontoli, giocando sul fatto che quest’ultimo si è addossato sulle proprie spalle l’intera responsabilità di quanto accaduto. Infine è stata ribadita la totale estraneità alla vicenda di Viola Giorgini, fidanzata di Federico Ciontoli, per la quale pure era stata formulata in origine l’accusa di omissione di soccorso.

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