La capitale danese è stata teatro di violenti scontri tra immigrati islamici e Polizia domenica scorsa: oltre 20 le persone arrestate.
A dar fuoco alle micce è stata la provocazione di un attivista di destra, Rasmus Paludan, fondatore del partito anti-immigranti Hard Line, domenica scorsa a Copenhagen. Nel corso di una manifestazione, l’esponente politico ha lanciato in aria e lasciato cadere a terra una copia del Corano. La reazione da parte degli immigrati islamici dei quartieri multietnici della Capitale danese non si è fatta attendere ed è stata particolarmente violenta, proseguendo fino all’alba di lunedì. Secondo i video diffusi in Rete (be ne proponiamo uno di seguito), i manifestanti hanno appiccato almeno 70 incendi nelle strade scatenando una vera e propria guerriglia, con un bilancio finale di ben 23 persone arrestate dalla Polizia, e un insolito caos per le strade interessate dalle proteste, ma fortunatamente nessun ferito grave.
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La reazione dei manifestati al gesto di Paludan
I disordini sono esplosi nel distretto di Norrebro. Paludan, fondatore del suddetto piccolo partito di estrema destra, è stato impegnato negli ultimi mesi in tour in Danimarca organizzando una serie di proteste offensive contro musulmani e immigrati, spesso proprio in quartieri con alte percentuali di stranieri. Fino a poco tempo fa, l’esponente politico veniva ampiamente ignorato dalle principali testate giornalistiche danesi, ma i recenti scontri lo hanno portato alla ribalta delle cronache nazionali. Domenica i manifestanti hanno inveito contro di lui cercando anche di rompere i cordoni della Polizia, lanciando pietre e petardi e dando fuoco ad automobili e cassonetti. Scene decisamente insolite in un paese come la Danimarca. Gli scontri si sono estesi alle aree limitrofe, sempre sotto le telecamere delle tv nazionali, che hanno trasmesso tutto in diretta, vista e considerata l’eccezionalità degli eventi.
EDS
