Sara Di Pietrantonio, uccisa 3 anni fa: oggi la sentenza definitiva sul fidanzato stalker

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La povera Sara Di Pietrantonio venne uccisa dal suo ex, Vincenzo Paduano, che inizio a stalkerarla. Finì in omicidio

La povera Sara Di Pietrantonio venne assassinata senza pietà da Vincenzo Paduano, il suo ex. Lui iniziò un forte stalkink fino all’omicidio.

Dovrebbe arrivare in giornata la sentenza sull’omicidio di Sara Di Pietrantonio, la ragazza assassinata dal fidanzato Vincenzo Paduano nel 2016. In primo grado l’uomo venne condannato all’ergastolo, ma dopo il ricorso in appello ci fu la riduzione a 30 anni. Questo perché il reato di stalking – che faceva parte dei capi di accusa che pendevano sul capo dell’imputato – alla fine è stato incorporato nei due più gravi di omicidio volontario premeditato e di occultamento di cadavere. In secondo grado oggi ci si attende che la pena inflitta a Vincenzo Paduano venga confermata, anche se la Cassazione potrebbe anche ristabilire il precedente verdetto con condanna al carcere a vita. ‘Storie Italiane’, programma trasmesso da Rai 1 e che si occupa spesso di casi di cronaca nera come questo, ha raccolto le parole dei genitori di Sara Di Pietrantonio. Entrambi hanno dichiarato di essere fiduciosi nel fatto che la giustizia faccia il suo corso.

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Sara Di Pietrantonio, i genitori confidano nella giustizia: “Paduano sarà punito come merita”

Il padre di Sara afferma in particolare: “La giustizia dovrebbe agire sempre in questo modo, essa è la giusta conseguenza che deve manifestarsi su di un determinato fatto. Io la mia sentenza l’ho già avuta tre anni fa, con la morte di mia figlia. Ora tocca ascoltare quella sull’imputato. Sara è sempre nei nostri cuori”. La madre invece ci va giù con maggior durezza. “Come minimo mi aspetto che quello lì venga condannato ai 30 anni già espressi in Appello. Trovo impensabile che le attenuanti riescano a prevalere sulle aggravanti, in questo ho fiducia. Continuo sempre a pensare alla mia Sara”. Vincenzo Paduano assassinò la ragazza tramite strangolamento, dopo che lei lo aveva lasciato. Da allora partì un periodo tormentato fatto di appostamenti e telefonate e messaggi di minaccia senza fine. Fino all’assurdo atto finale.

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