Adriana Volpe e Giancarlo Magalli in tribunale: “Diffamazione aggravata”

Il noto conduttore è stato denunciato dalla collega per diffamazione aggravata: ecco cosa le disse durante una puntata de I Fatti Vostri

Dalla gioiosa armonia familiare della piazza de I Fatti Vostri alla guerra senza quartiere in un’aula di tribunale: questa la “parabola” del rapporto fra Adriana Volpe e Giancarlo Magalli, un tempo colleghi al timone della trasmissione della mattina di Rai 2 (attualmente condotta dal presentatore romano insieme a Roberta Morise e Giò di Tonno), e oggi avversari di fronte alla legge.

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La controversie sulle “uscite” di Giancarlo Magalli

La controversia tra i due risale al marzo del 2017, quando il noto conduttore diede della “rompi” alla Volpe durante una puntata de I Fatti Vostri. Un appellativo che non è passato inosservato a nessuno, e ora potrebbe costare caro a Magalli. Il Gip del tribunale di Roma Valerio Savio ha detto “no” all’archiviazione richiesta dal pubblico ministero per la causa di diffamazione aggravata ai danni della conduttrice, assistita dagli avvocati Michele Briamonte e Nicola Menardo, accogliendo invece l’opposizione dell’attuale padrona di casa di Mezzogiorno in famiglia (che, per inciso, si dice sia a rischio).

Nel marzo 2017, dicevamo, Volpe rivelò davanti alle telecamere de I Fatti Vostri l’età del collega, che per tutta risposta la bollò come una “rompipalle”. La querelle si era presto trasferita sui social, dove il presentatore aveva risposto a un post di accuse di misoginia, precisando di non avere nulla contro le donne “che ho sempre rispettato e che forse si sentirebbero più insultate se sapessero come fa a lavorare da 20 anni”. Apriti cielo.

Nonostante le scuse e i chiarimenti del conduttore, evidentemente resosi conto delle sue uscite poco felici (da cui un lungo strascico di polemiche), il Giudice per le indagini preliminari ha ritenuto il contenuto di quell’affermazione in diretta sufficiente a intaccare la reputazione della conduttrice, e chiesto al pubblico ministero che “entro dieci giorni disponga l’imputazione nei confronti di Magalli”.

EDS

 

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