Chi è Carolina Raspanti, la scrittrice protagonista di Dafne

Dafne, film diretto da Federico Bondi, è stato uno dei film più acclamati all’ultima Berlinale, vincitore del premio Fipresci: motivo di tale successo è il talento della sua protagonista, Carolina Raspanti. Scopriamo la sua storia.

Carolina Raspanti ha trentacinque anni è uno promettente futuro davanti. Già autrice di due libri, Questa è la mia vita e Incontrarsi e conoscersi: ecco il mondo di Carolina, ha cominciato a farsi conoscere nel continente grazie alla sua interpretazione nella pellicola Dafne, regia di Federico Bondi, presentata all’ultima edizione della Berlinale. Il film ha riscosso fin da subito un clamoroso successo, tanto da vincere il Premio Fipresci nella sezione Panorama. Ma da dove ha iniziato Carolina?

Carolina Raspanti, vita privata e carriera prima di Dafne

Carolina nasce nel 1984 a Lugo di Romagna. La piccola Carolina è affetta dalla sindrome di Down. Prima del suo esordio cinematografico, al fianco di Federico Bondi, porta avanti il suo lavoro all’Ipercoop di Lugo. Carolina è una persona forte e modesta.

Lavoro all’Ipercoop di Lugo, da quando ho girato il film mi chiamano <<la star>> e mi dicono <<è arrivata la diva>>, io, però, sono Carolina punto e basta, senza fronzoli, e con i piedi per terra.

L’ingaggio come attrice è frutto del duro lavoro di scrittrice della giovane romagnola, autrice di due autobiografie spesso discusse nelle scuole.

[…] un giorno, su Facebook, mi è arrivata la richiesta d’amicizia del regista […] c’è stato uno scambio epistolare, e alla fine ho accettato. Ora Federico è il mio fratellone, abbiamo un grande rapporto d’amicizia.

Il lavoro come attrice emoziona profondamente Carolina, che si diverte sul set e prova nuove emozioni, percepibili dallo spettatore durante la visione del film. La coppia Bondi-Raspanti genera una pellicola dolceamara, che concludendosi tocca il cuore. Carolina è anche militante nella sensibilizzazione del diverso, un costante lavoro di comprensione e inclusione. Così Federico Bondi racconta Carolina:

Carolina non subisce la propria diversità, ma la accoglie, ci dialoga. E, in questo modo, ci ricorda di accettare la condizione in cui ci troviamo, e di viverla pienamente.”

Dafne è in sala dal 21 marzo scorso, giornata mondiale della sindrome di Down

 

 

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