Tentata strage a Milano, il papà di Ramy: “Hanno strumentalizzato mio figlio”

papà Ramy: "Mi hanno strumentalizzato"
(Getty Images)

Ramy, uno dei due ragazzini che hanno allertato i carabinieri il giorno del dirottamento del bus, diventerà un cittadino italiano. Il padre del ragazzo, però, sostiene che le parole del figlio siano state strumentalizzate.

La scorsa settimana Ousseynou Sy ha cercato di uccidere 51 studenti delle medie e 3 accompagnatori come gesto dimostrativo. Il folle intento del senegalese è stato impedito dal coraggio di due ragazzini, i quali hanno rischiato la propria vita per salvare quella degli altri avvertendo i Carabinieri. Immediatamente dopo lo scampato pericolo, Ramy, uno dei tredicenni eroi, è stato intervistato dalla stampa insieme al padre e ai media hanno spiegato di aver fatto regolare richiesta di cittadinanza fino a quel momento senza esito.

Da quel momento in poi è partita una polemica mediatica e politica: Di Maio ha dichiarato di voler concedere al ragazzino la cittadinanza per meriti speciali, mentre in un primo momento Salvini si è mostrato meno favorevole. Nel contempo l’opposizione ha attaccato i due vice premier sulla questione ius soli, sottolineando come sia assurdo che un bambino nato in Italia debba compiere atti eroici per ottenere la cittadinanza. Le perplessità del ministro dell’Interno nel frattempo si sono diradate e nelle passate ore ha dichiarato: “Sì alla cittadinanza a Ramy perché è come fosse mio figlio ed ha dimostrato di aver capito i valori di questo Paese”.

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Il papa di Ramy: “Hanno strumentalizzato mio figlio”

L’avallo di Salvini alla cittadinanza poteva sembrare il capitolo finale della polemica ed invece nelle scorse ore è stato pubblicato un video di Francesca Immacolata Chaouqui su ‘Dagospia‘ in cui il padre del tredicenne rivela: “Io sono da 18 anni in Italia e non ho mai chiesto la cittadinanza, ma quando ho fatto l’intervista mi hanno detto: ‘Chiedi la cittadinanza è tuo diritto'”. La giornalista gli chiede dunque se si sentisse strumentalizzato dai media e dalla politica questo ha risposto: “Sì, sì, sì io voglio vivere tranquillo e lavorare, se vuoi darmi la cittadinanza italiana bene, altrimenti siamo comunque cittadini italiani”.

Sciarretta Massimiliano

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