Copyright: come cambia il diritto digitale d’autore in Europa

Nuova direttiva sul Copyright: come cambia il diritto digitale d’autore in Europa dopo il voto di oggi del Parlamento Europeo a Strasburgo.

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(Michele Tantussi/Getty Images)

Passato con 348 si’, 274 no e 36 astenuti al Parlamento Europeo di Strasburgo l’accordo provvisorio raggiunto a febbraio sulle nuove norme sul rispetto del diritto d’autore in Internet. Si tratta di norme controverse, che hanno spinto addirittura Wikipedia a prendere una posizione contraria netta. Le istituzioni europee, da parte loro, difendono l’accordo. Antonio Tajani, presidente del parlamento Ue, dopo il voto dell’assemblea di Strasburgo, ha twittato ad esempio: “Difendiamo la creatività italiana ed europea e i posti di lavoro”.

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Favorevoli e contrari alle nuove norme sul copyright

In generale, da parte dei rappresentanti dell’Unione Europea, il voto viene salutato come “un grande passo avanti” che “permetterà di adeguare il diritto d’autore al XXI secolo”. Concorde con il giudizio positivo si trova il presidente degli editori di giornali europei Enpa, Carlo Perrone. La nuova direttiva – che appunto sembra scontentare molti – vorrebbe sottoporre i giganti di internet – a partire da Youtube, Facebook, Google e al pagamento dei diritti d’autore per i contenuti diffusi sulle loro piattaforme. Questi riguardano video e foto ma anche articoli giornalistici.

Da qui la protesta di Google, che ha parlato di direttiva che porterà “incertezza giuridica e impatterà sulle economie creative e digitali dell’europa. I dettagli contano e restiamo in attesa di lavorare con politici, editori, creatori e titolari dei diritti mentre gli Stati membri dell’Ue si muovono per implementare queste nuove regole”. Ci sono poi le accuse di censura, a cui replica il relatore del provvedimento, il popolare tedesco Axel Voss, secondo il quale “con questa riforma creiamo certezza del diritto per delle opere protette dai diritti d’autore e creiamo nuove possibilità per utenti e cittadini”.

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