Fratellini precipitati a Bologna: i corpi non erano sotto al balcone, il mistero si infittisce

il mistero s'infittisce
(Getty Images)

Ancora nessuna pista sulla morte dei fratellini precipitati a Bologna la mattina de 23 marzo. Non esiste alcun testimone e non ci si spiega come possano essere precipitati 6-7  metri oltre il balcone del loro appartamento.

Dopo la segnalazione pervenuta dai vicini di casa alle 10 del mattino di sabato che informava del ritrovamento dei cadaveri di due bambini in strada, la polizia di Bologna ha investigato ininterrottamente sul caso, ma per il momento rimangono più dubbi che certezze sulla dinamica dell’accaduto. I primi ad essere interrogati sono stati i genitori delle due giovani vittime, l’ipotesi seguita era quella che il padre potesse aver fatto loro del male, ma dopo averli interrogati il pm propende per l’ipotesi della tragedia.

A quanto pare il padre, l’unico in casa quella mattina, li aveva appena puniti per non avergli portato il resto della spesa: l’uomo, Nathan Heitz Chabwore, aveva chiuso a chiave la porta di casa per impedirgli di scendere a giocare. Dopo quella decisione si era andato a fare una doccia ed al suo ritorno i due figli non c’erano più. A questa versione crede la moglie, la quale ha detto agli inquirenti: “Nathan non c’entra, lui ha sempre voluto tanto bene ai figli. La nostra è una famiglia molto unita”, e crede anche il pubblico ministero che ha decretato la versione fornita compatibile con la disgrazia.

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Fratellini precipitati a Bologna: mistero sulla dinamica, corpi trovati a 6 metri di distanza dal balcone

Sebbene si propenda per l’ipotesi della caduta accidentale, nelle prossime ore si procederà con l’autopsia sui corpi delle vittime per escludere che ci siano lesioni non compatibili con l’incidente. Nel frattempo le testimonianze dei vicini avvalorano la versione dei due genitori, nessuno di loro ha sentito liti o urla. I dubbi principali riguardano due le spiegazioni di quella caduta: il suicidio appare poco probabile, si pensa più che altro ad un tentativo di eludere la punizione del padre cercando di saltare da un balcone all’altro o ad un gioco pericoloso finito male. Queste due spiegazioni giustificherebbero il ritrovamento dei due corpi a 6-7 metri di distanza dall’asse del balcone, ma nessuna delle ipotesi è dimostrabile in assenza di testimoni oculari o riprese.

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