Sissy Trovato Mazza, svolta la perizia sull’arma: “Non c’è alcuna traccia biologica”

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Ancora punti oscuri nel caso di Sissy Trovato Mazza: “Nessuna traccia biologica sull’arma del delitto”

Una seconda perizia svolta sulla pistola che ridusse Sissy Trovato Mazza in coma fino poi ad ucciderla ha fatto emergere ancora più dubbi sul caso.

C’è un aggiornamento sul caso di Sissy Trovato Mazza, l’agente della Polizia Penitenziaria in servizio a Venezia e che è morta nello scorso mese di gennaio dopo due anni di coma. La ragazza, originaria di Reggio Calabria, venne colpita a bruciapelo con un singolo colpo di pistola alla testa, all’interno di un ascensore dell’ospedale del capoluogo veneto. Ora è stata effettuata una perizia sull’arma, che era quella che aveva in dotazione. Ne è emersa la totale assenza di tracce biologiche. Segno che chi l’ha impugnata al momento di fare fuoco non voleva evidentemente che di tracce se ne trovassero. Da qui quindi il più che certo utilizzo di guanti. Questo nuovo dettaglio porta al sorgere di nuovi dubbi sul controverso caso di Sissy Trovato Mazza. La poliziotta sarebbe stata invisa a parecchi suoi colleghi per aver denunciato dei presunti abusi avvenuti in carcere verso alcune detenute della struttura femminile dove prestava servizio.

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Sissy Trovato Mazza, i dubbi continuano ad essere molti

Il caso, trattato in maniera approfondita anche dalla trasmissione di Rai 3 ‘Chi l’ha Visto’, era stato archiviato inizialmente come suicidio. Ma tante cose relative al caso di Sissy non tornano. E né ‘Chi l’ha Visto’ né tanto meno la famiglia di Sissy hanno mai creduto all’ipotesi che la donna si fosse suicidata. In tal caso poi sarebbero dovute emergere delle tracce, specialmente perché il colpo è partito da distanza ravvicinata. Ora la Procura di Venezia ha riaperto le indagini, per istigazione al suicidio a carico di ignoti. Una seconda perizia sulla pistola è nata proprio da qui. C’è però un altro dubbio, relativo all’uso dei reagenti chimici impiegati in questa seconda perizia: gli stessi potrebbero avere inficiato i risultati del primo esame, di due anni fa. Gli inquirenti infine passeranno in disamina anche il personal computer di Sissy. La convinzione è che non ci siano state alterazioni, anche se bisognerà ricontrollare a fondo.

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