Ballando con le Stelle, suor Cristina: “Portiamo la fede in prima serata”

"Portiamo la fede in prima serata"
(Instagram)

Suor Cristina ha spiegato in un’intervista il motivo che l’ha spinta ad accettare l’invito di Milly Carlucci a partecipare alla prossima edizione di ‘Ballando con le Stelle’.

Il programma di Milly Carlucci ‘Ballando con le stelle‘ è uno dei più attesi di tutta la stagione televisiva. Per questa edizione la conduttrice ha pensato ad una novità particolare che riguarda la partecipazione di suor Cristina, la cantante che ha vinto la seconda edizione di ‘The Voice of Italy‘. Come vi abbiamo accennato in un pezzo precedente, la suora manterrà sia il suo velo che la sua tonaca e non parteciperà a veri e propri balli di coppia. Determinati tipi di ballo, infatti, poco si accostano alla scelta di vita della sorella, quindi la produzione ha studiato per lei una coreografia più complicata che prevede la presenza di due ballerine professioniste. Ma cosa ha condotto suor Cristina ad accettare un simile ruolo? Lo ha spiegato lei stessa in un’intervista concessa a ‘Famiglia Cristiana‘.

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Suor Cristina: “Se una sola anima sarà toccata, ne sarà valsa la pena”

Nell’intervista concessa al giornale cristiano, suor Cristina spiega di essere rimasta inizialmente spiazzata dalla proposta di Milly Carlucci: “Un anno fa Milly Carlucci ha espresso alla madre superiora, suor Giovanna Fiorile, il desiderio di avermi in trasmissione per offrire al pubblico di Raiuno un messaggio di fede positivo, gioioso, fuori dagli schemi. Suor Giovanna è rimasta spiazzata dalla richiesta, poi ci siamo prese tutte insieme un periodo di riflessione prima di dire sì”. La suora si rende conto che l’idea può sembrare folle, ma è convinta che dietro questa occasione ci possa essere un disegno divino: “È una roba folle, lo so, però il Signore mi ha messo nei guai e sarà lui a togliermi”.

La prossima concorrente di ‘Ballando con le stelle’ è anche cosciente che arriveranno delle critiche, ma è pronta ad affrontarle nella speranza che la sua partecipazione sia un veicolo di un messaggio importante e positivo legato alla fede. Per questo motivo spiega che il suo unico obbiettivo è quello di trasmettere il Verbo: “È giusto rischiare. La fede non va ghettizzata, portiamola in prima serata. Se attraverso la mia partecipazione anche solo un’anima sarà toccata, allora ne sarà valsa la pena”.

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