Selvaggia Lucarelli ricattata per un video hard: “Ma non ero io”

Il racconto della Blogger Selvaggia Lucarelli, che spiega di essere stata ricattata per un video hard, ma c’era la ‘sorpresa’: “Ma non ero io”.

selvaggia lucarelli ricattata
(Instagram)

Dalle colonne del quotidiano ‘La Verità‘, la blogger Selvaggia Lucarelli commenta il caso dell’esponente del Movimento 5 Stelle, Giulia Sarti, che molto sta facendo discutere in queste settimane, raccontando quella che è stata la sua esperienza personale: “Un giorno, anni fa, mi arrivò una telefonata da Lele Mora: ‘Guarda che c’è un tizio che ha un video in cui tu fai sesso e sta cercando di venderlo in giro’. Il primo impulso, che non riuscii a trattenere, fu quello di scoppiare a piangere”.

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Selvaggia Lucarelli e il caso Giulia Sarti

“Mi fece coraggio, indagai, provai a risalire la catena; chiesi chi fosse il tipo, lo individuai, e solo così, dopo giorni di angoscia, ebbi la certezza che la ragazza del video non fossi io”, che poi spiega il suo ‘coinvolgimento‘ nel caso Sarti, svelando “di aver ricevuto già nell’ottobre 2016 “un messaggio da un ragazzo che mi diceva che esisteva una cartella dropbox, chiamata ‘la Bibbia’. Mi scrisse: ‘Dentro questo file ci sono cinque foto di Giulia Sarti’, la deputata del Movimento 5 Stelle”.

Selvaggia Lucarelli, che scrive come noto per ‘Il Fatto Quotidiano’, sceglie di non entrare troppo nel dettaglio di quelle foto, ma spiega cosa fece quando le vennero recapitate: “Chiamai Marco Travaglio e gli chiesi il numero della Sarti, per avvisarla direttamente. Le mandai un messaggio, ma non mi rispose mai. Capisco che possa dare fastidio anche parlarne: rispettai la sua libertà”.

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