Viaggi in auto: attenzione alla musica, potrebbe influenzare la guida

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La musica che ascoltate in auto potrebbe influenzare la vostra guida.
Quando siete in macchina, probabilmente, spesso e volentieri ascolterete la musica oppure la radio. Secondo un recente studio però alcune canzoni, più di altre, potrebbero aumentare il rischio di incidenti stradali. La scienza sostiene che in macchina la tipologia di musica da ascoltare non è una scelta banale perché il ritmo potrebbe andare ad influenzare il modo in cui vuoi state guidando.

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Qual è la musica giusta da ascoltare in un viaggio in macchina

Lo psicologo Simon Moore infatti ha realizzato un’analisi tra giovani automobilisti e ha scoperto come, sia una musica troppo veloce che una troppo lenta, possa aumentare il numero degli incidenti. Praticamente chi ascolta la musica con un ritmo superiore ai 130 battiti al minuto ha una capacità decisionale ridotta e un tempo di reazione più dilatato quindi con una guida più veloce spericolata. Ovviamente in questo caso c’è un maggior numero di violazioni del codice della strada. Chi invece ascolta della musica più lenta o molto più tranquillam magari con un ritmo inferiore ai 50 battiti al minuto, corre lo stesso rischio non per una guida spericolata, ma perché si è poco attenti, ci si rilassa troppo e quindi si è soggetti a maggiori distrazioni aumentando il rischio di incidenti. Secondo questa ricerca quella musica che ha il giusto ritmo da ascoltare in auto quando si guida è quella che va praticamente al passo con il battito cardiaco. Quindi dai 50 battiti al minuto in poi.

Le canzoni più pericolose per un viaggio in auto

Rimanendo in tema di musica “pericolosa” da ascoltare in auto, sempre secondo questa ricerca, sembra poi che ci siano addirittura quattro canzoni particolarmente pericolose. Questo ovviamente è assolutamente soggettivo, ma sembra che con queste canzoni siano stati fatti il maggior numero di incidenti in auto. Nello specifico le canzooni “incriminate” sono “Toxic” diBritney Spears, “We found love” di Calvin Harris, “Back in Black” degli AC/DC, “Numb” dei Linkin Park e “This is love” di Bob Marley.

Riccardo Sciarretta

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