Chi era Meredith Kercher, la studentessa uccisa a Perugia

La studentessa inglese Meredith Kercher è stata uccisa nella notte tra il 1 e il 2 novembre 2007 a Perugia, nella casa di Via della Pergola che condivideva con Amanda Knox. Nel processo di secondo grado, quest’ultima e Raffaele Sollecito – condannati in primo grado – sono stati assolti “per non aver commesso il fatto”. 

Meredith Susanna Cara Kercher – questo il suo nome all’anagrafe – era a Perugia per il progetto di scambio universitario Erasmus. Nata il 28 dicembre 1985 a Southwark, Londra, e residente a Coulsdon, frequentava l’università di Leeds. Era figlia di John Kercher, giornalista freelance britannico, e dell’ex moglie Arline, di origini anglo-indiane; aveva due sorelle e un fratello. Era arrivata in Italia nel settembre 2007 per completare il corso di laurea in “European Studies“. Venne assassinata la sera del primo novembre 2007 nell’appartamento in Via della Pergola, a Perugia, che condivideva con altre tre ragazze, una statunitense e due italiane, quella notte assenti.

La mattina del 2 novembre 2007, dopo le 13, la studentessa inglese è stata trovata in una pozza di sangue sul pavimento della sua camera da letto, semicoperta da un piumone, con indosso soltanto una maglietta bianca, il collo martoriato da ferite, lividi e tumefazioni dappertutto. L’ora del decesso è stata fissata alle 23 dell’1 novembre. Durante le prime tappe del processo, gli arrestati sono stati tre: Amanda Konx, Raffaele Sollecito e Patrick Lumumba, un dj congolese che animava i locali notturni di Perugia. Quest’ultimo, dopo 16 giorni di carcere, è stato scagionato ed è tornato in libertà. Anche la Konx e Sollecito sono stati assolti, e ad oggi l’unico responsabile, secondo l’accusa, della morte della studentessa è Rudy Hermann Guede. Condannato a sedici anni, Guede si è laureato in Lettere, indirizzo storico, in carcere e ha ottenuto nel 2016 la semilibertà.

Chiara Feleppa

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