Omicidio Marco Vannini, la sentenza: “Sparo involontario”

Omicidio Marco Vannini, ecco le motivazioni della sentenza di Appello: “Sparo involontario, ma Ciontoli ha ritardato l’arrivo dei soccorsi”.

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Marco Vannini con la fidanzata Martina

Marco Vannini venne colpito involontariamente dalla pistola di Antonio Ciontoli, che però ritardò i soccorsi: queste sono in sintesi le motivazioni dei giudici della prima Corte d’assise d’appello di Roma, depositate oggi dopo una sentenza che aveva fatto molto discutere. Come noto, in Appello si è passati dai 14 anni ai 5 anni di condanna per Ciontoli, perché il reato è stato derubricato da omicidio volontario a colposo.

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Le motivazioni della sentenza d’Appello sul caso Marco Vannini

La sentenza aveva lasciato molti strascichi polemici, per le parole del giudice, ma anche per quelle degli avvocati del militare della Marina italiana, sotto accusa per omicidio. Sulla vicenda, era intervenuto anche il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, mentre sono decine di migliaia le firme raccolte per contestare la sentenza.

Erano anche emerse nuove dichiarazioni dei soccorritori e oggi si arriva alle motivazioni della sentenza per l’omicidio di Marco Vannini. Motivazioni che sembrano essere molto chiare e per questo sicuramente provocheranno una nuova ondata di polemiche: secondo i giudici d’Appello, “il Ciontoli ha consapevolmente e reiteratamente evitato l’attivazione di immediati soccorsi” e questo per “evitare conseguenze dannose in ambito lavorativo”. Ciò nonostante, la pena è lieve, perché appunto lo sparo sarebbe stato “involontario“.

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