Il nome della rosa: ecco le differenze tra la serie televisiva e il film del 1986

Stasera andrà in onda la prima puntata della nuova miniserie televisiva Rai, Il nome della rosa, basata sul celebre thriller storico di Umberto Eco. Vediamo quali sono le maggiori differenze tra la serie televisiva di Giacomo Battiato e il film di Annaud.

Rai celebra il genio di Umberto Eco attraverso la produzione internazionale di una grande opera per il piccolo schermo: una serie televisiva basata sul romanzo Il nome della rosa. Il thriller storico di Eco era già stato omaggiato dal regista francese Jean-Jacques Annaud nella sua celebre pellicola omonima, con Sean Connery nelle povere vesti di Guglielmo da Baskerville e un Christian Slater agli esordi nei panni di Adso da Melk. Il nuovo prodotto Rai vede un maturo John Turturro come interprete del colto frate francescano e il giovane attore tedesco Damian Hardung nel ruolo del suo fedele accolito.

Il nome della rosa, ecco le differenze con la pellicola di Annaud

La trama delle due opere, quella seriale e quella cinematografica, rimane saldamente legata alla sinossi del romanzo, con lievi differenze che apportano solo sfumature nello svolgimento narrativo. Il regista Giacomo Battiato ha rivelato durante un’intervista che la realizzazione della serie, con un tale successo cinematografico alle spalle come quello del 1986, ha richiesto una non indifferente dose di fegato, ma il prodotto di Rai Fiction e Tele München pare abbia dato i suoi frutti. Il cast del nuovo adattamento de Il nome della rosa, anche se ovviamente rinnovato, non ha rivali: oltre ai già citati Turturro e Hardung, troviamo nella nuova miniserie molti prestigiosi nomi italiani come Fabrizio Bentivoglio nelle vesti del cellario dell’abbazia Remigio da Varagine, Greta Scarano nei panni dell’amata di Adso, Anna, l’inserimento del personaggio dell’eretico Dolcino – assente nella versione cinematografica – interpretato da Alessio Boni e il monaco deforme Salvatore, interpretato da Stefano Fresi. Il cast detiene anche un folta rosa internazionale: un esempio è il personaggio dell’inquisitore Bernardo Gui interpretato dalla star Rupert Everett e Michael Emerson nelle vesti dell’abate Abbone. Altra differenza notevole è la scelta delle ambientazioni: se nel film del 1986 la maggior parte delle riprese erano state svolte al di fuori della penisola – una delle location più impegnate fu l’Abbazia di Eberbach in Germania – con la miniserie è stata presa la decisione opposta. Gran parte delle location sono infatti stabilite in Abruzzo e Umbria e solo alcuni set – quelli più fittizi, scelta che fu presa ai tempi anche da Annaud – sono stati montati e allestiti negli studi di Cinecittà, a Roma.

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