Emanuela Orlandi, la famiglia chiede di verificare una tomba nel cimitero Vaticano

Verifica tomba cimitero teutonicoIl legale della famiglia di Emanuela Orlandi ha mandato una richiesta di verifica al segretario di Stato Pietro Parolin, al fine di accertare che la ragazza non si trovi in una tomba del cimitero teutonico che si trova in Vaticano.

Il caso di scomparsa di Emanuela Orlandi, ragazza figlia di un funzionario del Vaticano scomparsa il 22 luglio del 1983, è uno dei più noti della storia recente italiana. All’epoca dei fatti la ragazza aveva appena 15 anni e ancora oggi non è stata trovata una pista concreta che porti al movente del presunto rapimento né alle sorti della ragazza. Sin da subito si è pensato che la scomparsa di Emanuela non fosse casuale e che dietro ci fosse un rapimento, ma non è mai stato provato. Negli anni sono state numerose le ipotesi vagliate, tra cui il coinvolgimento dei servizi segreti e quello della banda della Magliana.

Qualche anno fa è uscito un dossier nel quale si leggeva che il Vaticano aveva sborsato 500 milioni di euro per gestire la situazione. La spesa è cominciata 6 mesi prima della scomparsa ed è continuata fino al 1997 (possibile anno della morte di Emanuela?). Il coinvolgimento della Santa Sede è stato tirato in ballo anche in occasione delle indagini sulla pista della pedofilia. Sul finire degli anni ’90, infatti, padre Gabriele Amorth ha confidato che a suo avviso la ragazza era morta in seguito ad un’orgia di pedofili tenutasi proprio in Vaticano e che vedeva coinvolti anche esponenti del clero.

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Emanuela Orlandi, la famiglia richiede la verifica di una tomba nel cimitero teutonico

Nuove indagini sono state aperte negli anni 2000, ma anche in questo caso non sono state trovate tracce concrete. In questi mesi, però, il legale della famiglia ha ricevuto una lettera in cui si invitava a controllare una tomba all’interno del cimitero teutonico che si trova nelle mura vaticane. La tomba in questione si troverebbe sotto la statua di un angelo che porta la scritta “Requiestat in pace” (Riposa in pace). Secondo l’anonimo informatore, da anni ci sono persone che portano fiori su quella tomba proprio in memoria della ragazza scomparsa.

Al fine di verificare la veridicità delle voci, l’avvocato della Famiglia Orlandi ha avanzato richiesta di verifica al segretario di Stato Pietro Parolin. Al cardinale è stata chiesta la storia del loculo e la possibilità di verificarne il contenuto: “In ogni caso si chiede l’apertura della tomba alla presenza della sottoscritta di un rappresentante della famiglia Orlandi e del nostro consulente tecnico, il dottor Giorgio Portera, affinché possa partecipare alle operazioni con tutte le garanzie necessarie vista la gravità del caso”.

Quello effettuato dal legale è solo il primo passo da compiere, trattandosi di un cimitero dedicato a religiosi di origine tedesca è probabile che non sia di competenza esclusiva del Vaticano e che bisogna contattare anche il governo tedesco prima di ottenere un’autorizzazione a procedere. L’avvocato si sarebbe già mosso in tal senso e nei prossimi giorni contatterà il governo per accertare l’extraterritorialità del cimitero.

Fabio Scapellato

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