Roberto Saviano, lo sbaglio: la storia alla maturità ci sarà ancora

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Polemica tra Roberto Saviano ed il Governo, c’entra la storia alla maturità (websource/archivio)

Lo scrittore Roberto Saviano ha compiuto un errore attaccando il ministro dell’Istruzione sulla ‘sparizione’ della storia alla maturità. In realtà non è così, a rivelarlo oggi il quotidiano online Open ideato da Enrico Mentana. 

Una polemica, l’ennesima, ha coinvolto Roberto Saviano ed un esponente del Governo. Pomo della discordia la presunta sparizione della storia tra le materie da presentare alla maturità in quello che è il nuovo formato dell’esame. Lo scrittore napoletano, così come la senatrice a vita Liliana Segre, ha accusato il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, di avere agito in questo controverso modo. Sembra però che le cose non siano così. Infatti la storia alla maturità c’è ancora e continuerà ad esserci. Tutto è nato lo scorso 27 febbraio, quanto in un post pubblicato su Facebook, Roberto Saviano denunciava la sparizione di tale materia. “Via la storia dall’esame di maturità. La scuola cambia in peggio per volontà del ministro leghista Bussetti che, qualche giorno fa, aveva esortato i professori del Sud a impegnarsi di più, a lavorare di più. Non studiare la storia fa vivere in un eterno presente, in cui non solo non sai da dove vieni, ma non andrai mai in nessuna direzione”.

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Roberto Saviano, che sbaglio: il ministro attuale non c’entra nulla

Un pensiero importantissimo e veritiero quello sull’importanza della storia, sottolineato anche da Liliana Segre. La quale ha vissuto sulla sua pelle l’orrore delle deportazioni dei nazi-fascisti. La senatrice si era rivolta a Bussetti – protagonista a sua volta di una recente, controversa ed alquanto stereotipata uscita sul Meridione – chiedendogli di ripensarci: “Non rubiamo il passato ai ragazzi”. La verità però è un’altra. La riforma dell’esame di maturità risale al 2015 ed è quindi stata fatta da chi ha governato prima dell’esecutivo Conte, nonostante entrerà in vigore solo dal prossimo giugno. Saranno previste tree tipologie di prova. Si tratta di Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano, Analisi e produzione di un testo argomentativo, composte rispettivamente da analisi e comprensione del testo e poi da una seconda parte di produzione libera. Qui il candidato potrà fornire spunti su vari argomenti, tra i quali anche la storia. E naturalmente continuerà ad esserci anche nel corso del quinquennio, oltre ad essere oggetto di verifica agli orali.

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