Valerio Mastrandrea si confessa: “Sono un disturbato”

Ospite nel salotto di Verissimo su Canale 5, l’attore Valerio Mastandrea confessa di non essere un uomo molto facile da gestire. 

Ancor prima che un lavoro, per Valerio Mastrandrea il cinema è stato una terapia. Il 47enne attore romano, tra più affermati e apprezzati sulla scena del cinema nostrano, lo ha raccontato a Silvia Toffanin durante l’ultima puntata di Verissimo, ripercorrendo le varie tappe della sua lunga carriera. A partire da quel provino cui fu sottoposto “per caso” 25 anni fa. “Io ho accompagnato Vera Gemma, la figlia di Giuliano, a un incontro con Anatoli…” ha ricordato. Un incontro poi rivelatosi fortunatissimo, perché “questo mestiere mi ha permesso di esprimere le mie emozioni”.

La notorietà presso il grande pubblico per Valerio Mastrandrea è arrivata con la partecipazione a una serie di puntate del Maurizio Costanzo Show e di Quelli che… il calcio. “Ho scritto un dialogo a due tra me e me e sono finito al Maurizio Costanzo Show – ha detto nel salotto di Verissimo – . Lì ho perso l’anonimato, non sono diventato popolare. È stato uno choc durissimo che poi è stato superato con l’accettazione di un lavoro che mi permetteva di mantenermi da solo”. “Mi ricordo che le prime volte sudavo e mi vergognavo se qualcuno mi riconosceva – ha poi confessato Mastrandrea – . Ho sempre un piano B, non so qual è, ma non lo so”.

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Valerio Mastrandrea da attore a regista

Anche oggi, con ben settanta film alle spalle, Valerio Mastandrea è ben lungi dall’essersi montato la testa. Si definisce ironicamente un “disturbato”, e dopo tanti lavori da attore, ha deciso di debuttare come regista con “Ride”, un film che tratta diversi temi, a partire dal lavoro e dalle battaglie sindacali. Un debutto speciale, visto anche che sul set c’è la sua compagna Chiara Martegiani, 36 anni, ex allieva nella scuola di amici. “Pure lei non è un personaggetto facile”, ha detto Mastrandrea a proposito della loro relazione sentimentale e professionale, ma “voglio rassicurare tutti che il rapporto è paritario. La differenza c’è, ma anche io ho avuto la sua età”. E conclude con l’auspicio “che da questo film possa cominciare a lavorare perché se lo merita”.

EDS

 

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