Furti all’Ikea, scoperto sistema fraudolento da parte di 30 dipendenti

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Furti all’Ikea di Corsico nel Milanese, responsabili diversi dipendenti © Getty Images

È stata interrotta una serie di furti all’Ikea di Corsico, nel Milanese. Con grande sorpresa si è scoperto che i responsabili erano dei lavoratori.

Una serie di furti all’Ikea di Corsico, comune in provincia di Milano, ha portato all’attuazione di una serie di ricerche tra il personale della nota azienda di vendita di mobili ed oggettistica low cost per la casa. L’indagine interna ha accertato che proprio alcuni dipendenti infedeli si erano resi responsabili della sparizione di alcuni pezzi di arredo. È stato portato alla luce un sistema fraudolento per il quale i dipendenti riconosciuti colpevoli di queste mancanze sostituivano le etichette originali con quelle di oggetti meno costosi. Così ad esempio uno sgabello da più di trenta euro finiva con l’essere pagato alle casse automatiche meno di dieci, perché gli era stato applicato il codice a barra di una mensola. La cosa è andata avanti per mesi. Si è scoperto che anche mobilistica da centinaia di euro finiva con l’essere pagata quanto il corrispettivo di una bottiglietta di acqua minerale o di cuscini, mensole o portapenne. Molte volte poi la merce così illecitamente acquistata finiva con l’essere regalata ad amici e parenti oppure veniva piazzata sul web in vari siti di e-commerce.

Furti all’Ikea, sono 30 i dipendenti infedeli

Adesso però tutto è venuto alla luce, ed ora sono circa una trentina i dipendenti compiacenti dell’Ikea di Corsico che dovranno rispondere delle loro azioni. Tutti loro hanno ricevuto ad inizio settimana una lettera che li avvisa dell’avvio di una procedura di procedimento disciplinare per gravi inadempienze. E tutti loro sono stati sospesi da lavoro con effetto immediato. Hanno a disposizione cinque giorni di tempo per rispondere a ciò che viene loro contestato. È in corso anche un indagine partita su disposizione della Procura di Milano, dopo che i responsabili di quel punto vendita avevano inoltrato denuncia per i furti e le mancanze di denaro in merito alla merce venduta illecitamente. Ma con tutta probabilità le lettere di procedura disciplinare sono state inviate unitamente a quanto raccolto dagli inquirenti che hanno indagato su questo caso. Ed ovviamente i responsabili, se verranno riconosciuti effettivamente colpevoli, dovranno rispondere delle loro colpe anche davanti alla giustizia ordinaria.

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In quel punto vendita Ikea anche l’episodio della mamma licenziata

Ed Ikea ha confermato l’episodio tramite una nota ufficiale, nella quale parla anche della necessità di proteggere il proprio buon nome ed i suoi lavoratori seri. Nessuna presa di posizione nemmeno dai sindacati, segno che le responsabilità imputate ai diretti interessati sembrano alquanto evidenti. Per incastrare i dipendenti infedeli ci si è serviti delle riprese delle telecamere del circuito chiuso di sicurezza e della documentazione fiscale della merce venduta. Tra l’altro il punto vendita Ikea di Corsico è lo stesso che fece parlare di se per la vicenda della dipendente licenziata perché non poteva rispettare l’orario di lavoro, presentandosi in altre fasce. Licenziamento poi confermato con una sentenza dello scorso novembre “in quanto è venuto meno il rapporto di fiducia con l’azienda”.

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